Il messaggio del Vescovo Francesco: “Buona Pasqua è un augurio di pace”

Ecco il messaggio del vescovo di Bergamo monsignor Francesco Beschi per i lettori del Santalessandro.org, settimanale online della diocesi.

Buona Pasqua nelle condizioni che stiamo vivendo, che alimentano sentimenti di trepidazione, turbamento, sofferenza. l’orizzonte della guerra, le persone che ne sono immediatamente colpite. Ogni giorno ne registriamo la sofferenza. Anche la pandemia che non viviamo più nelle sue forme virulente, che sembra in qualche modo abbandonarci, ma ne viviamo le conseguenze, materiali e spirituali. E poi le vicende personali.

Il clima sembra portarci a dire che “Buona Pasqua è un auspicio, un augurio che facciamo alle persone a cui vogliamo bene e di cui vogliamo il bene, però…

Credo che possiamo dire Buona Pasqua, lo possiamo dire da credenti perché la Pasqua è buona a partire da ciò che essa rappresenta per i cristiani. La morte e resurrezione di Gesù è sorgente non solo della loro fede, ma anche della loro speranza e determinazione nel vivere il Vangelo. La Pasqua è buona.

La costruzione di condizioni di pace

Noi vogliamo augurare e augurarci che la Pasqua Buona sia veramente una Pasqua che va in direzione della costruzione di condizioni di pace. Avvertiamo che la guerra rappresenta una grande smentita alle attese più profonde dell’umanità.

E quali sono queste condizioni, che vanno al di là delle necessarie scelte di natura politica e universale e che ognuno di noi è chiamato a compiere perché le condizioni di pace non sono soltanto quelle che si determinano attraverso le trattative.

Queste condizioni a noi le ha consegnate San Giovanni XXIII. Non possiamo dimenticare la “Pacem in terris”, il magistero dei Papi, Paolo VI che inaugura le Giornate per la Pace, Paolo VI, Papa Francesco. Papa Giovanni scrive l’enciclica Pacem in Terris come testamento, con la convinzione che la pace sia il bene più grande, il bene che rappresenta l’opera di Dio per l’umanità. Noi vogliamo contribuire a questo dono di Dio con il nostro impegno.

Pacem in Terris: i quattro pilastri della pace

Papa Giovanni ricorda i quattro pilastri della pace. La verità: ci rendiamo conto di quanto sia importante. Oggi abbiamo un’informazione amplissima ma la condivisione delle più diverse interpretazioni pone costantemente la questione della verità.

Pluralità e democraticità dell’informazione alimentano la possibilità di avvicinarci alla verità, ma è uno sforzo non da poco. La verità non può essere separata dalla giustizia.

E quindi dallo sforzo di perseguire verità e giustizia nei nostri comportamenti quotidiani. Troppe le situazioni di ingiustizia che vediamo a livello mondiale, nel nostro Paese, nelle nostre stesse condizioni.

Noi siamo interpellati sulla giustizia, questa propensione al compromesso al ribasso, quello che sistema le cose, una mano lava l’altra.

Libertà interiore, coraggiosa, per il bene

Questi comportamenti non costruiscono pace. E con la verità e la giustizia anche la libertà: non quella di fare ciò che si vuole, ma quella interiore, coraggiosa, per il bene, non semplicemente quella di scegliere tra bene e male. Il quarto pilastro, quello più solido, quello che dà alla costruzione la possibilità di essere tenuta insieme è l’amore, la carità.

La relazione con l’altro non può essere solo utilitaristica. L’altro è un appello di Dio alle nostre scelte di vita, alle nostre scelte morali. L’amore non è solo la rappresentazione di un buon cuore, della grande generosità che in questi giorni si sta manifestando ma è una scelta di vita. Ecco il mio augurio di Buona Pasqua è un augurio di Pace.

Gesù risorto si manifesta ai suoi proprio con queste parole: “Pace a voi”. Il dono pasquale della Pace trovi in noi quel riscontro che i quattro pilastri della pace indicati da Papa Giovanni XXIII hanno rappresentato davanti a tutta l’umanità. Buona Pasqua a tutti.

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