Papa Francesco agli 80 mila adolescenti in piazza San Pietro: “Buttatevi nella vita, non abbiate paura”

“Buttatevi nella vita, cercate qualcuno che vi accompagni, ma non abbiate paura”. C’erano ottantamila adolescenti oggi in piazza San Pietro con Papa Francesco per l’incontro #Seguimi. Oltre 2.600 sono arrivati dalla diocesi di Bergamo, accompagnati dal vescovo monsignor Francesco Beschi.

Il Papa aveva invitato i ragazzi a “fare chiasso” e loro hanno risposto riempiendo di voci, volti e canti le strade di Roma per arrivare da lui. “Questa piazza – ha detto il Papa – attendeva da tempo di riempirsi della vostra presenza, dei vostri volti e del vostro entusiasmo. Oggi ha fatto come accade a noi dopo un lungo digiuno, aveva fame e si è riempita di più”.

Ha ricordato il 27 marzo di due anni fa, quel momento in cui nel pieno della prima ondata della pandemia il pontefice si era trovato da solo a pregare in quella piazza illuminata dalle candele, e così vuota: “Forse c’eravate anche voi davanti allo schermo, a pregare con le vostre famiglie”.

Si sono alternate sul palco durante l’incontro diverse testimonianze di giovani: hanno suscitato grande emozione i racconti dell’esperienza dell‘oratorio di Nembro, presente con una folta delegazione guidata da don Matteo Cella. Hanno ricordato i momenti più difficili della pandemia ma anche i grandi gesti di solidarietà nati fra le persone, anche per iniziativa dei ragazzi dell’oratorio.

Le paure vanno dette, solo così si possono sconfiggere

Fra le testimonianze anche quella di Mattia Piccoli, nominato dal Presidente Sergio Mattarella alfiere della Repubblica, che ha raccontato in modo commovente la sua esperienza accanto al padre malato di Alzheimer giovanile.

“Le paure vanno dette – ha detto il Papa commentando il brano del Vangelo di Giovanni che ha fatto da filo conduttore alla veglia -, vanno portate alla luce, così è possibile cacciarle via. Non scoraggiatevi. Il buio ci mette in crisi, ma le crisi si devono affrontare, devono essere illuminate per poterle sconfiggere. Voi avete qualcosa che noi grandi abbiamo perso. A volte l’abitudine della vita ci fa perdere il fiuto della realtà, voi tenetevelo stretto. Sapete distinguere cosa è il bene, cos’è la verità, sapete trovare il Signore. Vi auguro di avere il fiuto di Giovanni e il coraggio di Pietro. Non vergognatevi dei vostri slanci di generosità”.

“Buttatevi nella vita, temete piuttosto la morte dell’anima”

Ha invitato i ragazzi a non tirarsi indietro di fronte alle sfide: “Buttatevi nella vita – li ha esortati -, cercate qualcuno che vi accompagni, ma non abbiate paura. Temete piuttosto la morte dell’anima. La vita è bella, è fatta per essere condivisa con altri, per essere donata. È importante che voi sappiate guardare avanti, pensare al futuro”.

Ha ricordato le “nubi che oscurano il nostro tempo”: “Ora l’Europa vive una guerra tremenda, mentre continuano in tante regioni della Terra ingiustizia e violenze che distruggono l’uomo e il pianeta. Spesso sono proprio i vostri coetanei a pagare il prezzo più alto, i loro sogni per il futuro sono calpestati”.

Papa Francesco ha concluso la veglia con uno speciale appello a Maria, “che aveva più o meno la vostra età quando ha accolto l’invito ad essere madre di Gesù. Che lei vi insegni a dire “Eccomi”, a non avere paura. Coraggio e avanti”.