La vita quotidiana, la spiritualità, la famiglia di Luigi Palazzolo. Un Museo per mettersi sulle sue tracce

don Luigi Palazzolo

La volontà di tenere viva e diffondere la memoria del fondatore dell’Istituto ha portato le suore delle Poverelle ad allestire uno spazio espositivo che guida i visitatori alla scoperta della vita del Palazzolo. Il Museo si trova all’interno della Casa Madre: il suo attuale allestimento risale al 2005. “Già prima avevamo già un luogo espositivo dedicato al Palazzolo ma senza che il materiale avesse un ordine preciso – spiega suor Maria Rosa, referente del Museo -. Nel 2005 le suore hanno deciso di far ristrutturare il percorso del museo: con l’aiuto di un architetto il materiale è stato ricollocato in un senso più razionale”.

Oggi il museo è articolato in tre diverse parti. “La prima è dedicata alle origini del Palazzolo: le vetrinette ospitano il materiale proveniente dalla stamperia del bisnonno e del nonno materni, oltre che documenti della storia della famiglia paterna. Quest’ultima era proprietaria di tanti beni: dei negozi, ma anche le attuali terme di San Pellegrino e l’attuale casa delle Poverelle di Torre Boldone, che era la dimora estiva della famiglia Palazzolo”.

Il secondo percorso è invece dedicato alla spiritualità del sacerdote. “Ci sono alcuni oggetti che raccontano la sua preghiera, come un altare e la croce a cui lui pregava (ma senza il crocifisso, perché quello si trova in chiesa e ancora oggi noi preghiamo davanti a quello), ma anche gli strumenti pedagogici che testimoniano il suo impegno per i poveri (alcuni burattini restaurati, un pianoforte, degli spartiti musicali e dei testi di scuola), alcuni oggetti rappresentativi dello stile di vita del Palazzolo (la borsa usata per le missioni popolari, l’ombrello, il fucile da caccia, che dicono come fosse un sacerdote che viveva in mezzo alle persone, con uno stile di vita semplice) e infine una parte con gli oggetti che teneva nella sua camera (le stampelle che usava da malato, la cassapanca su cui dormiva, la poltrona su cui ha vissuto ultimi giorni di agonia, la grande scaffalatura con i testi del bisnonno)”.

Il terzo ed ultimo percorso è invece dedicato alla storia della congregazione delle Poverelle dopo la morte del Palazzolo. “È articolato attraverso le figure delle Madri generali che si sono succedute nel tempo e affronta il legame con il contesto storico dei vari periodi”. Infine, le suore hanno lasciato un’ultima sala aperta agli allestimenti temporanei. In questo periodo, per esempio, viene proposto un percorso dedicato ai burattini per bambini e ragazzi.

Le visite guidate avvengono su prenotazione, rivolgendosi direttamente alle Suore della Poverelle. “Prima della pandemia ospitavamo spesso gruppi, spesso provenienti da parrocchie o oratori: speriamo che possano riprendere”.