A Bergamo la Settimana della cultura della diocesi 2023 accende i riflettori sul territorio

Anche le parrocchie avranno una parte da protagoniste nel grande “progetto partecipato” della Settimana della cultura della diocesi di Bergamo del 2023. Una festa collettiva e corale per “accendere” il territorio della diocesi attraverso tutti i linguaggi della cultura, aprendo le porte e mostrando i tesori delle comunità parrocchiali. La prima presentazione è in programma sabato 21 maggio alle 10 alla Casa del Giovane.

“L’idea – racconta don Fabrizio Rigamonti, direttore dell’Ufficio diocesano della Cultura – nasce dalle sollecitazioni dei collaboratori delle realtà parrocchiali. È arrivato proprio da loro il suggerimento di organizzare una festa in cui ognuna delle realtà culturali delle comunità potesse diventare protagonista, aprire le porte e presentare una piccola proposta dedicata come tassello di un mosaico più grande”. 

Don Fabrizio ha raccolto e rielaborato questo stimolo insieme con gli istituti culturali diocesani, aprendo una fase di confronto e di invenzione con soggetti diversi: “Ci siamo confrontati con soggetti, gruppi, enti, realtà che in questi anni abbiamo incominciato a conoscere e a stimare per il loro servizio appassionato e abbiamo iniziato a lavorare insieme per sviluppare questo progetto. Ora siamo pronti a presentarlo”.

Il lavoro di progettazione della Settimana della cultura dura già da alcuni mesi: “Ne abbiamo stimolato la crescita – sottolinea don Fabrizio – in stretto contatto con alcune comunità che abbiamo selezionato, con cui abbiamo avviato una condivisione di idee molto fitta. Il 21 maggio nella prima presentazione pubblica desideriamo condividere il progetto con tutti, con l’intento di allargare il più possibile la partecipazione con attenzione alle comunità, alle congregazioni religiose, alle associazioni laicali presenti sul territorio”. 

Sono particolarmente invitati gli operatori pastorali dell’ambito culturale delle comunità della diocesi: “Desideriamo incontrare tutte le numerose esperienze che lavorano nell’ambito della pastorale della cultura e delle comunicazioni sociali. A partire per esempio dalle persone che si dedicano all’arte e alla cura del patrimonio artistico, ai musei parrocchiali ed ecclesiastici. I collaboratori che animano le sale della comunità offrendo proposte teatrali e cinematografiche, le realtà che propongono dibattiti culturali”. Ci sarà spazio naturalmente anche per la musica: “Pensiamo per esempio ai cori – impegnati nel servizio liturgico ma non solo -, alle bande, ad alcune formazioni giovanili. E ancora archivi e biblioteche, che sono come granai, sviluppano bellissimi approfondimenti dalla letteratura alla poesia. Tutte queste persone sono invitate a partecipare all’incontro”. 

Ci sarà un filo conduttore, un tema dal quale partire, che sarà svelato sabato: “Sarà possibile – osserva don Fabrizio – ispirarsi ad esso per dare vita a un’iniziativa. Ci preme però precisare che non è necessario che si tratti di qualcosa di eclatante: basta anche un solo animatore, una realtà che offra la possibilità di un’apertura e di un incontro. Potrebbe essere per esempio un archivista che illustrando la storia e i contenuti di un’antica pergamena ai ragazzi offre una testimonianza particolare del passaggio di Dio in una comunità”. I prossimi mesi saranno dedicati alla presentazione delle candidature per partecipare alla Settimana della Cultura e alla progettazione delle proposte.

Alla base c’è l’idea di un’ampia mobilitazione in cui ognuno abbia una parte principale: “La definizione migliore – aggiunge don Fabrizio – per descrivere questa settimana di festa è quella di un progetto partecipato. Essa si svolgerà fra l’altro nell’ambito delle iniziative che coinvolgeranno la nostra città come Capitale italiana della cultura”. 

Attraverso la pagina www.colloquies.it e i media sarà assicurata al programma e ai progetti la massima visibilità affinché, sottolinea don Fabrizio “tutto il territorio si accenda per questa iniziativa. Sarà un’occasione per dare risalto alla passione e al servizio delle realtà dell’ambito della pastorale della cultura. Sarebbe bello, inoltre, che ognuna di queste esperienze diventasse anche un’occasione per creare nuovi legami uscendo in piazza, raggiungendo associazioni, gruppi e istituzioni del territorio”. Per informazioni si può contattare la segreteria organizzativa colloquies@curia.bergamo.it tel. 035278265.

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