Un Cre basato sulle emozioni: sarà un’estate di Batticuore e sfide

Un Cre-Grest sulle emozioni è una bella sfida. In quel mese ciò che si vive, si prova e si sente va fuori dall’ordinario. Ci si emoziona per la vittoria del grande gioco, ci si arrabbia quando il lavoretto non è realizzato a regola d’arte e si può anche essere un po’ tristi quando tutto finisce. La sfida, però, non riguarda solo ciò che si vive al Cre-Grest. Dopo ciò che è accaduto negli ultimi due anni, tornare a vivere l’esperienza al pieno del suo potenziale susciterà sicuramente grandi emozioni in tutti i partecipanti, ma la scelta del tema ha anche radici più profonde. Dal punto di vista pedagogico, negli ultimi vent’anni, l’area emozionale è stata tra le più approfondite. È stato infatti riconosciuto il legame prezioso che esiste tra le emozioni e la natura stessa dell’uomo.

Le emozioni come tema del Cre-Grest 2022

Batticuore – Gioia piena alla tua presenza” sarà il titolo del Cre-Grest che colorerà l’estate di tutti gli oratori. La scelta del tema delle emozioni deriva da una riflessione portata avanti diverse estati fa. Valutando la condizione delle giovani generazioni, i collaboratori delle diocesi lombarde che si occupano del Cre-Grest hanno compreso l’importanza di approfondire questa tematica vista l’esigenza educativa che, già prima della pandemia, era emersa chiaramente. Ad elaborare l’intuizione dal punto di vista pedagogico è stata la dottoressa Dalila Raccagni, pedagogista dell’Università Cattolica di Milano.

Come si legge dal fascicolo coordinatori del manuale del Cre-Grest, le emozioni sono uno strumento fondamentale attraverso cui si esplora il mondo. Proprio perché queste costituiscono la parte “più volatile” del sé permettono anche un approccio veritiero e sincero a ciò che ci circonda quotidianamente.

È per questo motivo che una specie di alfabetizzazione, intesa come formazione a comprendere e decifrare le emozioni, gioca un ruolo sempre più cruciale. “Dare un nome alle proprie emozioni -sottolinea la dott.ssa Raccagni – è importante affinché i soggetti possano entrare in relazione con loro stessi e con gli altri in modo sano. In secondo luogo, la pedagogia sprona anche a coltivare l’intelligenza del cuore. Questo perché, da un lato, si riconosce la relazione tra componente emotiva e componente intellettiva. Dall’altro ci permette di relazionarsi valorizzando le caratteristiche di ciascuno”.

Dare un nome a ciò che si prove per crescere

Dall’alfabetizzazione delle emozioni ha inizio un percorso educativo importante per ciascun bambino, ragazzo, adolescente e giovane che abiterà l’oratorio nel tempo del Cre-Grest e non solo. Chiamare per nome ciò che si prova è solo il primo passo.

Conoscere le proprie emozioni -prosegue la dott.ssa Raccagni – significa conoscere se stessi e dare la possibilità a tutti di mettersi nei panni dell’altro. Definendo ciò che proviamo, diventiamo soggetti empatici, capaci di comunicare con gli altri. È qui che la relazione entra nel vivo”. Una volta avviato il legame, si tratta puoi di riconoscerlo, valorizzarlo e coltivarlo. Così il Cre-Grest diventa vera azione di Chiesa e l’oratorio svolge a pieno il suo servizio.

Che il Cre-Grest sia una sfida è indubbio: ma pur complessa che sia, è una sfida bella e avvincente che ogni estate regala tanto a chi la vive.

Lo step successivo di quest’anno è provare ad uscire un po’ dalla comfort zone. Rileggere l’esperienza e mettere in luce i diversi aspetti del vissuto emotivo, in tal senso, saranno dei passaggi importanti. Un modo per evitare il rischio di dare alcune dinamiche per scontate.

Un servizio per le giovani generazioni

È una sfida che interpella tutti gli oratori, soprattutto dopo due anni così complessi come ricorda la dottoressa Raccagni. “L’emergenza che abbiamo vissuto ci ha portato a fare i conti con le nostre emozioni. Un Cre-Grest con un tema del genere ha a cuore i giovani e le future generazioni. I giovani che oggi sono in grado di dare un nome alle proprie emozioni saranno in grado di trasmetterle come elementi preziosi da possedere, gestire e valorizzare all’interno di un percorso di crescita personale”. È una sfida da Cre-Grest, ma che va anche oltre il Cre-Grest: si valorizza il vissuto emotivo di ciascuno per il bene di tutti.