IncontraCre: le attività estive di incontro tra culture arrivano negli oratori “a domicilio”

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Torna anche quest’anno IncontraCre. L’iniziativa è nata nel 2016 dalla collaborazione tra l’Ufficio per la Pastorale dell’Età Evolutiva e Fileo, progetto diocesano portato avanti da Caritas, Centro missionario, Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro e Ufficio per la Pastorale dei migranti, con l’obiettivo di declinare il tema del CRE di ogni anno con quello dell’intercultura.

Una sfida delicata che ogni estate prende forma in una serie di attività proposte agli oratori della diocesi di Bergamo.

Le prime due edizioni di IncontraCre (2016 e 2017) si sono svolte presso il Patronato San Vincenzo, le due successive all’abbazia di San Paolo d’Argon, poi un anno di stop per la pandemia e dal 2021 la nuova formula “a domicilio”.

Le attività di intercultura per mezza giornata negli oratori

Come già lo scorso anno, anche quest’estate saranno le operatrici di Fileo a recarsi negli oratori che ne faranno richiesta per proporre mezza giornata di animazione.

“Quest’anno, dato che il CRE sviluppa il tema delle emozioni, abbiamo scelto di lanciare il messaggio che l’incontro con chi ha una lingua e una cultura diversa può aiutarci a trovare nuovi modi per esprimere come stiamo – spiega Elena Sarzilla, referente di Fileo -. Abbiamo scelto 8 parole intraducibili, concetti che non possono essere espressi in italiano, e per ognuna abbiamo preparato un gioco”.

La modalità è della proposta è molto dinamica. “Dopo un breve momento in plenaria in cui si lancia la storia, ogni gruppo riceve tutto il materiale per svolgere gli otto giochi con cui esplorano altrettante ‘emozioni intraducibili’: parole o espressioni di altre lingue e dialetti che esprimono sentimenti, emozioni o stati d’animo che non hanno un corrispettivo perfetto in italiano.

Le differenze linguistiche e culturali sono preziose

In questo modo vogliamo far entrare negli oratori il messaggio che l’incontro con la diversità linguistica e culturale è prezioso: ci può aiutare, per esempio, a trovare nuovi modi per dire come stiamo, quello che proviamo”.

Ne sono esempi “Chévere”, un’espressione diffusa in America del Sud e centrale per dire “sto benissimo, super carico, è fantastico”, oppure “Ferì Yonré”, dal Bissa, un’espressione che possiamo usare quando, finito un duro lavoro, siamo non solo soddisfatti ma proprio felici e sollevati.

Tra le operatrici di Fileo che dal 20 giugno al 29 luglio raggiungeranno gli oratori della bergamasca, ci saranno quest’anno anche Basma e Monier, due ragazze francesi che stanno vivendo un’esperienza di volontariato grazie al Corpo Europeo di Solidarietà in servizio a Fileo.

Bastano pochi strumenti per sviluppare curiosità verso il mondo

“Per noi di Fileo IncontraCre è una grande occasione – commenta ancora Elena -: durante l’anno raramente possiamo incontrare così tanti bambini e ragazzi in parrocchia per parlare di intercultura. Bastano pochi strumenti per sviluppare una curiosità positiva verso il mondo che ci circonda e poter riconoscere il valore della diversità culturale, linguistica e religiosa. Ci sono da sfondo nel nostro lavoro le parole di Papa Francesco e il titolo che ha scelto per la Giornata Mondiale del Migrante e del RIfugiato 2022: Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati. “Costruire con” vuole dire anche dare valore ai talenti, alle abilità e al bagaglio culturale che ogni persona può mettere a disposizione degli altri. 

Dare il nome giusto alle nostre emozioni, magari scegliendo le parole arabe, bergamasche, spagnole… non è già questo un supporto per poter costruire un “noi sempre più grande” ed un futuro condiviso dove siamo “fratelli tutti”? A livello pastorale, quindi, proviamo ad applicare anche in questa proposta quelli che sono gli Orientamenti sulla Pastorale Migratoria Interculturale, promuovendo l’incontro, la narrazione positiva della pluralità, l’ascolto e l’empatia”.

Per approfondimenti e per conoscere le altre iniziative diocesane promosse in occasione dei Centri ricreativi estivi clicca qui.