Papa Francesco: tutti dobbiamo imparare dalla vecchiaia. C’è un magistero della fragilità

Vaticano, 25 maggio 2022: l'udienza generale di Papa Francesco in piazza San Pietro - foto SIR/Marco Calvarese

“Gli anziani, a motivo della loro debolezza, possono insegnare a chi vive altre età della vita che tutti abbiamo bisogno di abbandonarci al Signore, di invocare il suo aiuto”. Ne è convinto il Papa, secondo il quale “tutti dobbiamo imparare dalla vecchiaia”.

“C’è un dono nell’essere vecchi inteso come abbandonarsi alle cure degli altri, a partire da Dio stesso”

Ha detto Francesco durante la catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in piazza San Pietro e dedicata alla vecchiaia: “c’è un magistero della fragilità – non nascondere le fragilità – che la vecchiaia è in grado di rammentare in modo credibile per l’intero arco della vita umana”.

“Non nascondere la vecchiaia, non nascondere le fragilità della vita”, l’appello a braccio del Papa: “questo è un insegnamento per tutti noi. Questo magistero apre un orizzonte decisivo per la riforma della nostra stessa civiltà. Una riforma ormai indispensabile a beneficio della convivenza di tutti”. “L’emarginazione – sia concettuale sia pratica – della vecchiaia corrompe tutte le stagioni della vita, non solo quella dell’anzianità”, la tesi di Francesco.

Che ruolo diamo agli anziani della nostra famiglia?

“Ognuno di noi – l’invito ancora a braccio – può pensare oggi agli anziani della famiglia: come io mi rapporto con loro, li ricordo, vado a trovarli, li rispetto…Gli anziani che sono la mia famiglia: pensiamo al papà, alla mamma, alla nonna, agli zii, alle zie…. Li ho cancellati dalla mia vita o vado da loro a prendere la saggezza della vita? Ricordati che anche tu sarai anziano: la vecchiaia viene per tuti, e come tu vorresti essere trattato, tratta tu gli anziani oggi. Sono la memoria della famiglia, dell’umanità, del Paese. Custodire gli anziani, che sono saggezza”. “Il Signore conceda agli anziani che fanno parte della Chiesa la generosità di questa invocazione e di questa provocazione”, l’invocazione finale: “Questa fiducia nel Signore contagi tutti. Per il bene di tutti: di loro, di noi e dei nostri figli”.

La civiltà moderna, così a disagio nei confronti della malattia

“Siamo tutti tentati di nascondere la nostra vulnerabilità, di nascondere la nostra malattia, la nostra età, la nostra vecchiaia, perché temiamo che siano l’anticamera della nostra perdita di dignità”.

Lo ha detto il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in piazza San Pietro e dedicata alla vecchiaia. “Domandiamoci: è umano indurre questo sentimento?”, ha chiesto il Papa ai fedeli: ”Come mai la civiltà moderna, così progredita ed efficiente, è così a disagio nei confronti della malattia e della vecchiaia? Nasconde la malattia, nasconde la vecchiaia? E come mai la politica, che si mostra tanto impegnata nel definire i limiti di una sopravvivenza dignitosa, nello stesso tempo è insensibile alla dignità di una affettuosa convivenza con i vecchi e i malati?”.

“La vergogna dovrebbe cadere su coloro che approfittano della debolezza della malattia e della vecchiaia”, il monito di Francesco.