Diario di viaggio in Eritrea sulle tracce del vescovo missionario Luca Milesi. Tornare a casa

Venerdì 8 marzo: di nuovo a casa

Anche in Eritrea è la festa della donna, l’impegno del gemellaggio tra Barentù e San Giovanni Bianco mi fa sentire contenta. Questo pensiero mi accompagna assieme alle fresche immagini di tutto quanto ho visto in Africa. Solo adesso comincio a farmi un’idea di quello che chiamano il “mal d’Africa”, una sottile nostalgia che ti fa sospirare. 

Vengo richiamata alla realtà dalla hostess che mi serve una cena fredda e di nessun sapore.

Il viaggio prosegue senza intoppi: di nuovo il Cairo, poi Francoforte, dove don Giuseppe celebra la messa prima, quindi Malpensa.

Riprendiamo l’auto di Lucia e via verso casa, dove arriviamo per l’ora di cena. Sono riconoscente a don Giuseppe per avermi invitata al viaggio, per la docilità dimostrata durante tutta la permanenza e per la serietà delle sue meditazioni durante la messa. Ringrazio Lucia e Marghe per la buona compagnia e per le tante risate.

Luca e Tarcisio appaiono visibilmente contenti del mio ritorno. Chissà se hanno avvertito la mia mancanza!

Per parte mia ho pensato poco a loro, immersa com’ero nel turbinio delle esperienze africane. Esperienze di cui farò partecipi anche a loro, che ringrazio in cuor mio per avermi convinto a superare i miei tentennamenti e a mettermi in viaggio. 

Ne ho di cose da raccontare!

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Monsignor Luca Milesi è morto il 21 maggio 2008 a 84 anni a Barentù, dove è sepolto davanti alla cappella dell’Eparchia. Durante il funerale, grandioso e commovente, i molti orfani delle sei case-famiglia da lui fondate piangevano tenendo in mano mazzolini di fiori e cantavano “Ebune Luca, nostra mamma e nostro papà, addio”. La madri kunama più anziane ballavano secondo la tradizione dicendo: “Lasciate aperto l’ingresso del Paradiso per accoglierti; e che le tue buone azioni ti accompagnino”.

Monsignor Luca aveva scritto nella lettera inviata ai suoi fedeli di Barentù queste parole: “Assicuro a ciascuno di voi la mia volontà a sacrificarmi per il bene di tutti voi. Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore produce molti frutti. Chi ama la sua avita la perderà e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna”.

In queste parole del Vangelo (Gv. 12, 24) c’è tutto il senso della vita, della missione e della morte del vescovo missionario Luca Milesi.

Nel 2009, per iniziativa della Parrocchia di San Giovanni Bianco, è stato pubblicato il libro “Mons. Luca Milesi. Una vita per la missione in Eritrea”, edito dalla Velar. Il libro è stato voluto in particolare dal parroco don Giuseppe Minelli, per ricordare l’opera svolta da mons. Luca per la promozione umana e l’evangelizzazione delle popolazioni eritree.

L’opera si apre con la prefazione del vescovo di Bergamo Roberto Amadei e del parroco e contiene importanti contributi di persone che hanno avuto modo di conoscere e stimare mons. Luca in terra di missione: il vescovo di Barentù Thomas Osman, padre Luca Barzano, Luisa Andreotti, padre Francesco Calloni, padre Tedros K. di Barentù, mons. Lino Garavaglia, vescovo di emerito di Cesena-Sarsina, Jemané dell’Istituto dei laici consacrati di mons. Luca, Minia Tsegai dell’Istituto delle Sorelle Ausiliarie.

Tra gli argomenti trattati: la famiglia e la vocazione missionaria di padre Luca, i primi anni di missione, l’attività di Amministratore Apostolico dell’Eritrea e poi di Vescovo di Barentù, i suoi rapporti con San Giovanni Bianco… il tutto corredato da tantissime immagini dedicate alla sua vita di missione.