Giugno, un mese dedicato al Sacro Cuore. Storia e tradizioni di una devozione

Il mese di giugno è consacrato al Sacro Cuore di Gesù. Nel corso del 1800 fino a tempi recenti, questa devozione ha rivestito uno spazio fondamentale nella devozione popolare.

Un successo però preceduto da aspre polemiche teologiche. Questa devozione, già presente nella mistica medievale, venne diffusa da San Giovanni Eudes, San Claudio La Colombière e soprattutto da Santa Margherita Maria Alacoque dopo il racconto delle sue visioni avvenute tra il 1673 e il 1675.

Nell’apparizione del 15 giugno 1675, Gesù Cristo le disse: «Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini e in contraccambio non riceve che ingratitudini, disprezzo, sacrilegi in questo Sacramento di amore».

La monaca visitandina promosse la pratica della Comunione del primo venerdì di ogni mese e la festa del Cuore di Gesù. Però, per lunghi anni i Papi si mantennero assai riservati verso questa devozione per la difficoltà di stabilirne i fondamenti teologici.

I rischi di una «teologia muscolare»

Le aspre controversie tra favorevoli e contrari si trascinarono per oltre un secolo. I favorevoli, soprattutto i gesuiti, insistevano sulla sua efficacia pastorale e sul significato di simbolo dell’immenso amore del Signore verso gli Uomini.

I contrari, soprattutto i giansenisti, vi vedevano una «teologia muscolare» che cadeva nelle antiche eresie, perché questa devozione proponeva di adorare un cuore di carne, mettendo in ombra la divinità di Cristo.

Fra i più tenaci oppositori c’era Scipione de’ Ricci, vescovo di Pistoia, autore di un famoso Sinodo, assai aperto per l’epoca, poi condannato da Roma. Malgrado la sua stretta vigilanza per impedire l’adorazione del «cuore di carne» di Cristo, il Ricci dovette accorgersi — anche dopo un tiro mancino che gli combinarono i devoti di una parrocchia — che nella sua diocesi la devozione dei «cordicoli», come li chiamava, era più diffusa di quanto pensasse.

Storia e tradizione nella diocesi di Bergamo

Le controversie ebbero un’eco profonda anche nella nostra diocesi che fu teatro del maggior episodio della cosiddetta «guerra al Sacro Cuore» nel Nord Italia.

La miccia venne accesa dal vescovo Gianpaolo Dolfin, da sempre favorevole alla nuova devozione, che nel 1778 istituì la Confraternita del Sacro Cuore nelle chiese di San Rocco in Broseta (nella foto in apertura un particolare della facciata) e di San Lorenzo in Città Alta.

In quest’ultima intervenne personalmente a benedire un quadro del Sacro Cuore e a celebrare la Messa, invitando i fedeli a praticare la devozione. Nel 1779 sostituì nel calendario liturgico la festa delle Cinque Piaghe con quella del Sacro Cuore, ottenendo un’indulgenza da papa Pio VI.

Le decisioni episcopali scatenarono aspre polemiche, che varcarono i confini diocesani, tanto da allarmare le autorità di Venezia, a cui apparteneva la Bergamasca. Nel 1781 il podestà veneto di Bergamo ordinò perentoriamente il silenzio assoluto a tutte le parti in causa, compreso il vescovo.

Una delle devozioni più diffuse e popolari

Nonostante le tempeste, la devozione non scomparve, si mantenne anche durante il burrascoso dominio napoleonico e venne sostenuta con forza dai sacerdoti del Collegio Apostolico, per poi affermarsi come una delle più diffuse e care alle masse popolari. Nel 1800 e durante il 1900, anche i pontefici la raccomandarono ripetutamente e la festa liturgica del Sacro Cuore venne estesa da papa Pio IX a tutta la Chiesa universale (1856).

Le numerose nascenti congregazioni maschili e femminili scelsero il Sacro Cuore nella propria denominazione. Così come avvenne per la comunità dei Preti del Sacro Cuore, avviata nel 1909 sulla precedente esperienza del Collegio Apostolico. Non furono assenti risvolti politici, perché in vari Stati la devozione assunse colorazioni nazionalistiche o di difesa delle monarchie.

Iconografia e pastorale. Gesù e il cuore sanguinante

L’iconografia classica raffigura Gesù Cristo con in mano il suo cuore sanguinante, circondato da spine e sormontato dalla Croce. Fino a 1900 inoltrato, nelle parrocchie la devozione copriva l’intero mese di giugno, scandita da Messa riparatrice di prima mattina, mentre la sera da Rosario e Litanie del Sacro Cuore. Ogni famiglia e i soldati al fronte erano invitati a consacrarsi al Sacro Cuore. Nel 1961, papa Giovanni XXIII invitò tutte le parrocchie del mondo a pregare il Sacro Cuore per il buon esito del Concilio.