Pignolo, il 12 giugno festa per la venerabile Madre Dositea Bottani, superiora delle suore Orsoline

La famiglia Bottani all’inizio del Novecento: la piccola Minichina è in prima fila, la terza da destra con la medaglietta
La famiglia Bottani all’inizio del Novecento: la piccola Minichina è in prima fila, la terza da destra con la medaglietta

Domenica 12 giugno, alle 18, nella chiesa prepositurale di  Sant’Alessandro della Croce in Pignolo, il vescovo mons. Francesco Beschi annuncerà ufficialmente la concessione del Decreto sulle virtù eroiche e la venerabilità di Madre Dositea Bottani della Pianca di San Giovanni Bianco, superiora generale dell’Istituto delle Suore Orsoline di M.V. Immacolata.

Alla cerimonia parteciperanno, assieme al Vescovo e alle Suore Orsoline, i rappresentanti religiosi e civili dei paesi e delle istituzioni che furono in relazione con la Venerabile Madre Dositea. Per San Giovanni Bianco saranno presenti, assieme a una delegazione di cittadini, il parroco don Diego Ongaro, il sindaco Enrica Bonzi e un gruppo di parenti.

Madre Dositea è stata dichiarata Venerabile il 25 novembre scorso da papa Francesco, il quale ha emanato il relativo decreto firmato dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, che tratteggia la vita della nuova Venerabile e l’attualità del suo messaggio umano e religioso.

Madre Dositea nella memoria dei suoi compaesani della Pianca

All’altare della Madonna del Rosario, nella chiesa della Pianca di San Giovanni Bianco, si trova una grande fotografia di Madre Dositea, poggiata su un sostegno in ferro battuto ben sagomato e adornata di fiori e lumini.

Il quadro fu messo lì una trentina d’anni fa dai parrocchiani, subito dopo l’avvio della fase diocesana del processo di beatificazione di Madre Dositea, in segno di devozione e di auspicio per il buon esito della causa, quantunque molti di questi fedeli, che avevano conosciuto di persona la suora, andassero dicendo: “Anche se per il riconoscimento ufficiale  ci vorrà del tempo, per noi è già santa”.

In effetti questa fama di santità è sempre stata diffusa nella piccola contrada e me ne ero reso conto fin da piccolo, quando i miei genitori e i miei nonni mi parlavano della suora come di una persona avvolta in un’aura di carisma mistico di cui tutti andavano fieri.

Avevano per Madre Dositea (o meglio, per Minichina, la piccola Domenica, come continuavano a chiamarla i meno giovani, ricordando gli anni della sua giovinezza), una stima particolare, una sorta di venerazione, per la reputazione di bontà e sacralità che l’accompagnava. Stima confermata e accresciuta in loro dopo l’avvio dell’iter di beatificazione, al punto da iniziare a invocarla nelle preghiere.

Non ebbi modo di partecipare ai funerali della Madre, ma so che dalla Pianca e da San Giovanni Bianco affluirono in tanti a rendere omaggio alla loro amata concittadina. 

Per la triste occasione la parrocchia mise a disposizione un autobus che portò a Bergamo quasi tutti gli abitanti della piccola frazione. Nelle fotografie della mesta cerimonia, pubblicate nel numero speciale di Sub tuum praesidium Maria!, si vedono, mescolati alle suore, i volti di tanti compaesani della Pianca, uomini, ma soprattutto donne, le stesse che negli anni più recenti hanno seguito con partecipazione e collaborato alle iniziative messe in atto alla Pianca per ricordare la figura della Madre. 

La nipote suor Giustina ebbe a scrivere a proposito della considerazione che Madre Dositea godeva tra la sua gente: “Il fascino della sua santità e della sua umanità si è conservato e accresciuto anche dopo la sua morte, nelle consorelle, nei sacerdoti, nelle tante persone che l’avevano conosciuta”.

È la stessa stima che emerge dalla lettera che gli abitanti della Pianca inviarono nel 1989 alla Superiora generale dell’Istituto per manifestare la loro profonda commozione e la grande speranza suscitata dalla notizia dell’imminente avvio del processo di beatificazione. “In occasione dei rari ritorni alla Pianca che i suoi molteplici impegni le consentivano, – scrissero – Madre Dositea passava tra noi come colei che, toccata dalla grazia di Dio, ci infondeva la forza per affrontare con serenità le nostre fatiche quotidiane e le non facili condizioni della nostra vita di montanari, insegnandoci ad essere dei buoni cristiani”. 

Questa sensazione di trovarmi di fronte a una persona speciale, trasmessami da familiari e compaesani, è sempre rimasta viva in me, che pure l’ho incontrata di persona una sola volta, quando verso i sedici anni e mia madre mi portò a conoscerla nella Casa generalizia di via Masone: Madre Dositea mi venne incontro sorridente, mi diede una carezza sulla guancia, s’informò dei miei studi e chiese a mia madre notizie sulla Pianca e sui nostri parenti. Fu un incontro breve e tuttavia importante, il cui ricordo non mi ha mai lasciato.

Una sensazione che si è intensificata quando, sul finire degli anni ‘80 del Novecento, avvicinandosi il ventesimo anniversario della morte, giunse alla Pianca una delegazione di Suore Orsoline, guidata dalla Madre generale suor Grata Sirtoli. Mi fu chiesto allora di fornire informazioni sulla contrada, sulla casa natale di Madre Dositea, sulla splendida chiesa settecentesca nella quale la futura Serva di Dio era stata battezzata ed aveva ricevuto gli altri sacramenti e la prima formazione religiosa.

Mi fu anche chiesto di ricostruire sommariamente la storia della sua famiglia e fu allora che iniziai ad approfondire la conoscenza di questa suora, dei suoi rapporti con i parenti, con il paese, con il parroco, della sua formazione culturale, delle motivazioni che la indussero a seguire la sua vocazione. Mi si aprì un mondo straordinario, fatto di affetti semplici ma duraturi, di condivisione, di attaccamento ai principi religiosi, di fede e devozione: ben presto Madre Dositea divenne parte della mia vita, un punto di riferimento importantissimo nella storia della mia famiglia.

Un momento fondamentale di partecipazione collettiva, che mi coinvolse direttamente, fu la festa svoltasi alla Pianca per il 20° anniversario della morte, il 2 settembre 1990. Il giorno cadeva di domenica e assieme agli abitanti della contrada, al completo, presenziarono centinaia di persone, autorità civili, sacerdoti giunti assieme al vescovo di Vigevano monsignor Giovanni Locatelli e a tante suore, quante mai si erano viste lassù. 

Fu una giornata di gioia intensa, resa indimenticabile dal recital “Un racconto di fedeltà” presentato in chiesa dalle suore e trasmesso in video all’esterno per i tanti che non erano potuti entrare. Seguì la santa messa concelebrata dal Vescovo con ben quattordici sacerdoti e infine lo scoprimento e la benedizione della lapide posta sulla casa natale di Madre Dositea.

Furono per me delle emozioni forti, rivissute l’anno seguente in occasione della solenne apertura delle cause di beatificazione delle Madri Dositea e Gesuina presieduta dal vescovo monsignor Giulio Oggioni nella chiesa di Sant’Alessandro della Croce a Bergamo. 

Ci son state poi altre occasioni di festa e di ricordo, ma nel frattempo quasi tutte le persone della Pianca che avevano avuto la ventura di conoscere personalmente Madre Dositea hanno lasciato questa terra e mi sto rendendo conto di essere rimasto, in questa contrada che si sta velocemente spopolando, tra i pochi che possono ancora testimoniare, se non per esperienza personale, almeno per quanto mi è stato tramandato, le virtù di questa straordinaria persona che aveva votato la sua vita alla Santità.  

Tarcisio Bottani