Finisce la scuola con i suoi “debiti”, inizia l’estate. Suor Chiara: aiutiamo i ragazzi a dare senso alle scelte

Buongiorno suor Chiara, le scuole sono finite e sono arrivate le pagelle. Ho due figli che frequentano le scuole superiori ed entrambi quest’anno hanno delle materie da recuperare a settembre. Hanno comunque tanti programmi per l’estate con gli amici, con l’oratorio, con il Cre. Sembra che i loro risultati scolastici preoccupino soltanto me. Mi chiedo: devo lasciarli fare? In che modo fargli capire che è importante mostrare più senso di responsabilità verso loro stessi, il loro futuro e verso la famiglia che sostiene i loro studi? O sono forse io che sbaglio? La ringrazio per i suoi consigli e la sua preghiera. Giulia

Non è questione di sbaglio, ma di sguardo, cara Giulia! Intuisco la tua preoccupazione per il buon esito degli studi dei tuoi figli e per la loro formazione, tuttavia è necessario che ci poniamo anche dalla loro prospettiva: sono ragazzi normali, che non fanno della scuola l’unico senso della loro vita e della loro estate e che, dopo l’annuale impegno scolastico, hanno bisogno di alimentare anche altre esperienze con gli amici, in oratorio e al Cre; inoltre è bene ricordare che non tutti i ragazzi fanno dello studio il loro punto forza. 

Non intendo assolutamente insegnare nulla ai genitori che conoscono e vivono direttamente la fatica e, a volte, “l’angoscia” di educare i propri figli al senso di responsabilità difronte alle scelte della vita e al proprio dovere di studenti, nel rispetto delle loro famiglie impegnate nel sostenere economicamente gli studi, ma offrire una pista di lettura che tenga conto di più elementi.

La fatica di equilibrare desideri e responsabilità

Spero, e voglio credere, che i tuoi ragazzi non siano così sprovveduti al punto da non essere consapevoli delle materie da recuperare a settembre (diciamolo pure sotto voce: probabilmente nemmeno per loro è tutto così pacifico, come danno a vedere); forse dimentichiamo che anche noi adulti, genitori, educatori, insegnanti e persino noi, suore di clausura, siamo stati a nostra volta studenti delle scuole superiori alle prese con qualche materia da recuperare a settembre e, come i nostri ragazzi, abbiamo sperimentato la fatica di dovere integrare il bisogno e l’esigenza psicofisica delle vacanze scolastiche con l’obbedienza alla realtà con le sue esigenze e i suoi doveri.

Mi pare, tuttavia, che siano necessari adeguati compromessi: al termine di un impegnativo anno scolastico tra verifiche, lezioni, compiti in classe, e probabilmente qualche rinuncia, ben venga il tempo per gli amici, l’oratorio, e persino il Cre; d’altra parte non si può far finta di nulla peccando di ingenuità: il calendario non mente e a settembre non si potrà ricorrere al Cre o agli amici come ad alibi per giustificare eventuali impreparazioni.

Una sfida impegnativa per i genitori

Come trovare, allora, il giusto equilibrio? Questa è la sfida che i genitori sono chiamati ad affrontare nel dialogo sereno, rispettoso, ma serio, che non teme di chiedere, anche esigendo un poco, alcuni piccoli, ma concreti segni di responsabilità e di coerenza. 

Forse nella situazione in questione possiamo ritrovare, come in “un bigino”, la parabola della vita, tanto ricca e bella, quanto impegnativa e complessa che, con le sue scelte, non è da sottovalutare e da non prendere a cuor leggero. 

Buona estate, cara Giulia!Sappiamo che il tuo compito non è facile, ma ti assicuriamo il ricordo nella preghiera.