Verso l’alt(r)o, la meditazione della settimana. Festa di giovani e di gioia

“Questa vita mi appartiene
nel movimento e nella quiete

quando ballo resto fermo
quando nuoto non affogo
Questa vita non mi appartiene
quando volo io non cado
quando muoio allora amo”
(don Francesco Fiorillo, Non ho vissuto invano)

Eravamo in tanti un po’ da tutta Italia a riempire di voci e colori il cortile d’onore della Casa Madre delle suore delle Poverelle nel pomeriggio di sabato 18 giugno per il Gi.Gi.Fest, la festa dei Giovani e della Gioia, attesa per ben 3 anni. 

Un pomeriggio meraviglioso, in cui siamo stati accompagnati dalla figura di don Luigi Palazzolo, da poco canonizzato, a scoprire quanto sia bello a un certo punto della propria vita potersi voltare indietro e dire “non ho vissuto invano!”: questo era anche il titolo della festa!

Dopo l’accoglienza e uno spettacolo in rima sulla vita di San Luigi interamente pensato e realizzato dai ragazzi di una delle comunità per minori delle Poverelle, divisi a squadre ci siamo incamminati per le vie di Bergamo per raggiungere tre luoghi significativi legati alla vita di San Luigi: la Chiesa di San Leonardo vicino alla sua casa natale, l’oratorio dell’Immacolata dove coltivò i suoi sogni con e per i suoi ragazzi, soprattutto quelli più poveri, e il Villaggio Gabrieli, dove oggi troviamo alcuni servizi portati avanti dalle Poverelle, l’oggi del Palazzolo.

Storie semplici che portano alla santità nella quotidianità

In ogni luogo, poi, abbiamo incontrato anche dei testimoni di piccoli passi possibili di santità nella quotidianità: storie semplici e concrete che hanno dato un nuovo slancio anche a ciascuno di noi, ricordandoci che ognuno è chiamato a non sprecare nulla di quel che ha e che è.

La serata si è conclusa all’insegna dell’arte e della bellezza grazie al concerto-testimonianza di don Francesco Fiorillo e Luca Mauceri.

È stato bello vedere come le vite di tanti giovani diversi per provenienza, esperienze, storie, anche ferite, si siano intrecciate creando in poco tempo un clima di condivisione. È stato prezioso scoprire quanto la vita di un sacerdote vissuto nel 1800 abbia ancora tanto da raccontare a noi oggi nel 2022. È stata una grande testimonianza per noi ancora sulla soglia di una scelta di vita scorgere la sinergia che si è creata tra suore, famiglie, e sacerdoti: ciascuno a modo proprio, ma tutti, insieme, a servizio dell’Amore e dei giovani.

La bellezza di un grande lavoro di squadra

Per noi che abbiamo partecipato all’organizzazione della giornata, poi, un ulteriore privilegio è stato il poterci incontrare, pensare e realizzare questa festa insieme come Ufficio Vocazioni, Upee, Sermig Bonate, Azione Cattolica Italiana, Agesci: non capitano così frequentemente queste collaborazioni, eppure sono tanto arricchenti! 

Questi intrecci tra passato e presente, tra nord e sud, tra cielo e terra, tra chi si sposa e chi si consacra, tra giovani e adulti, e molti molti altri, sono proprio un pezzetto visibile di quella promessa di Regno che i santi, come il Palazzolo, hanno realizzato e continuano a realizzare!