Far tesoro del tempo presente per cambiare. Frammenti del 42° convegno delle Caritas diocesane a Rho

“Non tornate quelli di prima; dobbiamo cambiare, dobbiamo crescere e far tesoro di queste tragedie con la nuova consapevolezza che non ci siamo solo noi, ma ci sono anche gli altri”.

Cosi si è espresso con la solita franchezza il Card. Matteo Zuppi, Presidente dei Vescovi italiani, parlando in video conferenza ai partecipanti al 42° Convegno delle Caritas diocesane, svolto a Rho nelle scorse settimane.

IL tema scelto della conferenza: ”Camminare insieme sulla via degli ultimi” è stata l’occasione per i più di 500 delegati per riflettere su quanto avvenuto e sta avvenendo sotto i nostri occhi.

Per rammentare come nei momenti complicati della storia, sono soprattutto i più deboli a pagare le conseguenze più dure.

Per questo è necessario far tesoro delle sofferenze vissute e del tempo presente e ricordarci chi sono i più deboli, gli anziani, i giovani senza un lavoro, le persone con difficoltà di relazione dopo la Pandemia, le persone con malattie psichiche.

Ripensare i modi per vivere la carità

È necessario anche rivedere e ripensare i modi per vivere la carità, le relazioni, il dialogo   e se tutto questo ci costringesse a cambiare abitudini ormai invecchiate e statiche, può diventare un inizio nuovo per vivere come Chiesa una diversa dimensione caritativa.

Sempre Mons Zuppi ha ricordato che” aiutare i poveri con il denaro deve essere sempre un livello provvisorio per far fronte alle emergenze, ma l’obiettivo è togliere le cause e dare ai poveri una dignità”.

Difendere i poveri, favorire la giustizia

Favorire la giustizia e la promozione sociale, essere operatori e promotori di Pace, difendere i poveri da tutti i soprusi e soprattutto ascoltarli, stare con loro e non solo fare qualcosa per loro.

I poveri vanno ascoltati non come persone esterne bisognose, ma come fratelli e sorelle che con noi sono  “sulla stessa barca” nel grande oceano burrascoso e rissoso in cui vive l’umanità.

“Non esistono profughi di serie A e di serie B”

Durante il convegno si è insistito anche di impegnarsi per tutti i profughi perché non esistono profughi di serie A e di serie B e le 27 guerre oggi presenti sul pianeta sono sempre tragiche e folli, sia quelle fuori “casa”, sia quelle lontane e di cui i mass media non ci raccontano quasi nulla.

Infine sempre il Card Zuppi ha chiuso, riprendendo il vangelo di Luca, con un invito ai partecipanti ma rivolto anche a tutti noi: “non siate come Marta, ma come Maria che ascolta e sceglie la parte migliore”