Il Cre è un’occasione di spensieratezza e crescita. L’esperienza all’oratorio di Boltiere

Ancora una volta il Cre è un’occasione di spensieratezza. Nonostante le fatiche riscontrate nel mondo odierno, questo tempo estivo si rileva sempre un luogo sicuro in cui le giovani generazioni possono dare libero sfogo al loro essere sperimentandosi in un ambiente sereno. Non si tratta di staccare la spina e spegnere i problemi del mondo: quella del Cre è più un’operazione di rilettura e consapevolezza del proprio vissuto emotivo. Come accade alloratorio di Boltiere grazie all’aiuto della rete territoriale e di alcune novità introdotte quest’anno.

Il Cre da “Batticuore” dell’oratorio di Boltiere

La progettazione del Cre è iniziata ad aprile e, da quel momento, giovani e adolescenti hanno iniziato a collaborare tra di loro per regalare a tutti i bambini e i ragazzi un’estate da “Batticuore”. Sin da subito, la costruzione della squadra animatori è stata messa al centro per aiutare gli adolescenti ad assumersi nuove responsabilità, tra cui quella di crescere i ragazzi di terza media. “Fino all’anno scorso questi preadolescenti erano considerati dei semplici partecipanti -spiega Noemi Gamba, coordinatrice dell’oratorio di Boltiere-. Da quest’anno, però, abbiamo pensato di affidare loro il ruolo di assistente. Tra momenti pensati per loro e occasioni per mettersi in gioco, si affezionano ancor di più al servizio che svolgeranno il prossimo anno. Gli animatori più grandi sono diventati delle guide importantissime e, grazie a loro, avviene un passaggio educativo che porta nuove energie al Cre”.

Il ruolo degli adulti e della rete territoriale

Oltre al nuovo ruolo dell’assistente, l’oratorio di Boltiere ha immaginato questo Cre anche con delle novità che riguardassero in prima persona anche i partecipanti. Grazie alla rete territoriale e l’aiuto dei catechisti, è stato possibile introdurre due laboratori per aiutare bambini e ragazzi a crescere nelle emozioni. Il primo è guidato da una maestra: partendo da un’esperienza o un racconto i più piccoli esprimono le proprie emozioni attraverso un disegno. Da un lato, il bambino riesce a rileggere ciò che prova in modo semplice e creativo e dall’altro l’animatore può comprendere qualcosa di più sul bambino che ha di fronte osservando il procedimento e il risultato della rilettura.

Il secondo laboratorio, invece, è affidato ai catechisti. “Questo è un momento che va più in profondità -sottolinea Noemi-. Tutti i ragazzi sono invitati a prendere un momento di riflessione per sé. Si parte da un brano biblico in cui vengono messe in risalto diverse emozioni e, poi, si vivono delle esperienze a livello pratico per legare quanto ascoltato alla propria quotidianità”. Così facendo ogni settimana, bambini, ragazzi e animatori prendono sempre più dimestichezza con la propria sfera emotiva che viene valorizzata e sfruttata anche come strumento per rileggere la situazione odierna.

Un luogo in cui crescere in serenità

“Il Cre è un’esperienza determinante per affrontare il carico emotivo dopo questi due anni particolarmente difficili -conclude Noemi-. La pandemia e la guerra sono solo un paio dei tanti ostacoli che si stanno incontrando. È importante mettere al centro il nostro sentire perché noi siamo fatti di emozioni. Il Cre è davvero un’occasione per abitare un contesto sociale che ci aiuta a comprendere la nostra interiorità. Rileggere ciò che abbiamo dentro è importante per avere un equilibrio tramite cui relazionarci con il mondo che ci circonda”. E tutto ciò, all’oratorio di Boltiere, è un servizio che diventa realtà passo dopo passo, emozione dopo emozione.