Un concerto nato per valorizzare la pieve di San Pietro a Tavernola Bergamasca. Si tratta de «I colori dell’aria», ideato da Alessandro Bottelli, poeta, scrittore e attivo organizzatore bergamasco, e realizzato sotto l’egida dell’Amministrazione Comunale e della Parrocchia, in programma giovedì 21 luglio alle 21 all’interno dell’antica e artistica chiesa affacciata sul lago d’Iseo. Protagonisti i giovani e agguerriti componenti del Vagues Saxophone Quartet, per la prima volta ospiti della località lacustre a due passi da Montisola.
Composto da Andrea Mocci (sax soprano), Francesco Ronzio (sax alto), Mattia Quirico (sax tenore) e Salvatore Castellano (sax baritono), il quartetto ha già al suo attivo numerosi riconoscimenti (premio speciale del Concorso Internazionale “Luigi Nono” nel 2016), presenze a rassegne e festival di rilievo (Milano Musica, Società del Quartetto di Milano) e, non ultima, la recentissima uscita del primo disco per l’etichetta Da Vinci con lavori di A. Glazunov, J. Françaix e J. Nagao. «Qualche mese fa, mi era capitato di conoscere personalmente uno dei quattro musicisti. Dopo aver ascoltato su Youtube alcune loro interpretazioni, ho capito immediatamente che si trattava di un’ottima formazione, seria, preparata, estrosa e aperta alle novità, con un repertorio duttile, che spazia dall’antico al moderno, senza preclusioni. Mi è dunque sembrato giusto dar loro questa opportunità e renderli immediatamente protagonisti di un evento musicale, tra l’altro programmato in una magnifica location», racconta Alessandro Bottelli.
Un’esibizione, la loro, che infatti avrà per cornice la storica chiesa di San Pietro, di origine romanica, dove ancora oggi si possono ammirare una serie di affreschi di buona fattura e un mirabile dipinto su muro del Romanino. «In particolare – sottolinea Bottelli – mi ha colpito un affresco, Crocifissione con Maria Maddalena, Madonna e San Giovanni fra i santi Pietro e Paolo che si trova sulla parete di fondo della chiesa. Un’opera di ottima qualità ma di autore ignoto del XV secolo. La scena è stata amputata in più punti, di modo che ora non è possibile ammirarla nella sua interezza, a causa della sovrapposizione, in epoca barocca, di un altare che nasconde parte dei personaggi, tra i quali San Giovanni e la Madonna (se ne scorgono soltanto i lembi del vestito) e gli arti superiori del Cristo crocifisso. Questo vedo e non vedo – prosegue Bottelli – mi ha molto stimolato dal punto di vista creativo. Così ho commissionato al compositore bergamasco Davide Mutti (autore di un ampio corpus di opere che comprende musica da camera, lirica, sinfonica, con particolare riguardo verso il genere sacro e liturgico) un brano per quattro sassofoni che avesse come fonte d’ispirazione quest’affresco parzialmente celato agli sguardi, le cui parti mancanti possono essere completate soltanto con uno sforzo dell’immaginazione».
La nuova composizione è intitolata Palinsesto e Davide Mutti, nel presentarla, precisa: «Ho improntato il brano non tanto al contenuto del dipinto ma piuttosto alla sua organizzazione interna così consegnataci dalle superfetazioni dei secoli passati. Ecco dunque che, alla generale ambientazione cromatica e densamente contrappuntistica creata dal tema, sono contrapposti episodi più spiccatamente cantabili, desunti dal canto gregoriano, affidati a turno ad ognuno dei quattro strumenti chiamati ad impersonare di volta in volta i vari personaggi presenti nell’affresco: Paolo (sax tenore), Pietro (sax baritono), Maddalena (sax soprano) e Cristo (sax contralto), più un rapido intermezzo che raffigura la Madonna e San Giovanni, secondo l’esatto spazio da questi occupato nel dipinto stesso e l’integrale o parziale presenza della loro figura che ha suggerito un impiego intero oppure frammentario delle relative melodie».
Oltre a interpretare in prima assoluta il lavoro di Mutti, il Vagues Saxophone Quartet eseguirà una rosa di brani originali e trascrizioni o adattamenti per ensemble di sassofoni di autori italiani, francesi e oltreoceano.
Si comincia con l’Introduction et Variations sur une Ronde Populaire firmata da Gabriel Pierné, allievo di Franck e Massenet, vincitore di un Prix de Rome nel 1882 e noto soprattutto per la sua attività di direttore d’orchestra, per poi proseguire con il galvanizzante Rossini per Quattro, un pot-pourri dei più celebri passaggi scritti dal pesarese e tratti da un manipolo di sue celeberrime opere liriche (Il Barbiere di Siviglia, La Gazza Ladra, L’Italiana in Algeri, Semiramide). Successivamente, verranno presentate alcune sonate di Domenico Scarlatti, elaborate per quartetto di sassofoni da Salvatore Sciarrino, con l’intento di rivitalizzare il repertorio sei-settecentesco attraverso il timbro “nuovo” dello strumento inventato da Adolphe Sax. In scaletta anche il Petit Quatuor (1935) di Jean Françaix: «Si tratta di uno dei migliori brani concepiti per questa formazione – precisa Ronzio – e sicuramente uno tra i più riusciti ed eseguiti. Di facile e piacevole ascolto, ironico e scherzoso (“Gaguenardise” significa appunto scherzo, burla), ricco di contrasti improvvisi tra pianissimi e fortissimi il primo movimento, espressiva e melanconica la “Cantilène” (secondo movimento), mentre il finale (“Sérénade comique”) è l’apoteosi quasi nevrotica dello stile del compositore parigino, che ama il virtuosismo dell’incastro ritmico e l’ampio uso di poliritmie condite da suoni percussivi (slap)». Infine, saranno rilette composizioni di due popolari musicisti quali l’argentino Astor Piazzolla e lo statunitense George Gershwin. Di Piazzolla si ascolteranno Milonga del Angel e Michelangelo 70 (nome di un noto locale soprannominato la “Cattedrale” del Tango di Buenos Aires), mentre di Gershwin sarà proposta una selezione tratta da Porgy and Bess, in cui il sassofono rappresenta quasi una parodia intenerita del tenore eroico.
«I colori dell’aria – Concerto per San Pietro» è a ingresso libero fino a esaurimento posti; per informazioni e prenotazioni, è possibile telefonare al 388 58 63 106 o al 338 321 21 71.