Unità pastorale Berbenno: “Il Cre ci insegna a camminare insieme”

Il Cre può insegnare sempre qualcosa. Da un’esperienza così si può portare a casa molto sia dai suoi primi passi tra conoscenza e formazione che nei giorni più intensi vissuti con i bambini e i ragazzi.

L’estate porta con sé tante opportunità per sentirsi più comunità nella collaborazione tra oratori com’è successo nell’unità pastorale di Berbenno, Blello, Selino Alto e Ponte Giurino. Gli oratori hanno collaborato tra di loro per costruire dei Cre che potessero andare in contro alle esigenze degli adolescenti e delle famiglie.

I due Cre dell’unità pastorale di Berbenno

Il tutto è cominciato da un percorso formativo unito che ha accompagnato gli adolescenti nel diventare animatori: un primo passo per iniziare a tessere la collaborazione tra oratori. “I nostri due Cre sono due Cre vicini che, passo dopo passo, stanno cercando di convergere -spiega Arianna, coordinatrice dell’oratorio di Berbenno-. La formazione rappresenta il primo passo di un lavoro che andrà ad ampliarsi e sicuramente è stato uno stimolo per tutti. Ognuno ha regalato qualcosa di sé all’altro”. “Abbiamo cercato di prendere il meglio da entrambe le realtà -aggiunge Chiara, coordinatrice dell’oratorio di Ponte Giurino-. È stato un confronto molto arricchente che ci ha permesso di ripensare al Cre alla luce di nuove idee”.

Rispondere alle esigenze e coinvolgere la comunità

Nonostante i Cre ad oggi rimangano ancora due entità distinte, questa collaborazione è stata preziosa per condividere uno stile e delle proposte comuni. In entrambi gli oratori, dopo l’esperienza degli ultimi due anni, è rimasta l’organizzazione a piccoli gruppi divisi per fasce d’età e anche la sinergia con i luoghi del territorio è diventata un punto di forza importante per i Cre scardinando i campanilismi e coinvolgendo maggiormente la comunità. “Essendo un territorio molto esteso -spiega Arianna- abbiamo chiesto aiuto alle famiglie. Dato che i bambini vivono il Cre in luoghi diversi ogni giorno, i genitori si organizzano tra di loro per portare i loro figli e anche altri bambini al punto di ritrovo. Con i preadolescenti, invece, abbiamo spinto sull’indipendenza invitandoli a fare gruppo e a spostarsi in bicicletta”.

Oltre che dal punto di vista organizzato, la rete, lo scambio di idee e gli insegnamenti degli anni passati aiutano anche a vivere al meglio il tema delle emozioni come racconta Chiara: “Ogni fascia d’età affronta l’argomento in modo diverso, ma a tutti -prima di iniziare- viene chiesto di disegnare una faccina su un cartellone per descrivere come ci si sente quel giorno. Da lì ciascuno si prende l’impegno di prendersi cura dell’emozione dell’altro”.

Anche se in modo diverso, il tema delle emozioni è stato affrontato in parallelo dai due Cre degli oratori di Berbenno e Ponte Giurino. I più piccoli sono stati accompagnati nella valorizzazione del loro vissuto emotivo attraverso l’informalità, un aspetto molto curato nella formazione degli animatori che hanno lavorato sull’empatia e il rapporto con l’altro. Per i preadolescenti, invece, non sono mancate delle attività di gruppo e dei laboratori per riflettere e sperimentare la creatività attraverso le proprie emozioni.

Pronti per camminare insieme

Arrivati alla fine della terza settimana, entrambe le realtà dell’unità pastorale di Berbenno iniziano a tirare le prime somme dell’esperienza con davanti a loro ancora una gita da vivere insieme. “È stato un passo importante per entrambi gli oratori – concludono Chiara e Arianna-. Sin da subito, la formazione si è rivelata un confronto prezioso tra le due realtà. Lì abbiamo avuto l’opportunità di scambiarci alcune idee e incontrarci. Quegli appuntamenti sono stati le fondamenta di due Cre da cui ci portiamo a casa la straordinarietà dei nostri adolescenti, lo spirito di gruppo e la consapevolezza che un cammino insieme è possibile. La nostra comunità manda avanti i progetti senza fare troppo rumore, ma silenziosamente lavora e i risultati si vedono. Questo Cre ci ha dimostrato che il cammino può essere comune e condiviso”.