Belli e bulli. Ma da bambini i comportamenti si possono correggere

Nessun genitore intende crescere maleducati i propri figli.

Tuttavia, i bambini non nascono con un manuale di istruzioni sottobraccio, sono istintivi, immediati; qualcuno li ha paragonati a una lavagna su cui i genitori scrivono le prime regole e indicazioni.

Non vi è dubbio che la genitorialità sia uno dei compiti più complessi e stimolanti che si affrontano durante la vita, quindi è normale commettere errori che finiscono per riflettersi sul comportamento del bambino.

Un errore diffuso è quello di non correggerlo se si manifesta prepotente o di applaudirlo continuamente, ossia lasciarlo crescere bello e bullo.

La buona notizia è che possiamo correggere certi comportamenti. Non è mai troppo tardi per dove si sbaglia e cambiare rotta. Un’educazione troppo protettiva o permissiva può avere conseguenze terribili nello sviluppo dei figli.

Il bambino onnipotente vuole dirigere il gioco

IL BAMBINO ONNIPOTENTE. È il bambino che, quando è coi coetanei, vuole dirigere il gioco: decide a cosa si gioca, chi deve giocare e quando smettere. Nei giochi simbolici pretende di interpretare il ruolo del capo o di protagonista. Quando non si fa come dice lui se ne va proferendo la fatidica frase: non gioco più. È egoista, superbo, opportunista, manca di empatia. Ma queste caratteristiche, invece di emarginarlo, gli conferiscono una forte ascendenza sugli altri, soprattutto su bambini più deboli. Ma nello stesso tempo è incapace di risolvere le difficoltà non essendo abituato ad affrontarle, in quanto c’è sempre chi se ne occupa al posto suo.

Il bambino onnipotente è il prodotto della nostra società e la causa va ricercata in una molteplicità di fattori. Una delle prime cause è senz’altro dovuta al fatto che i genitori di oggi non hanno la forza di sostenere un’educazione autorevole, in quanto incapaci di gestire il disagio di vedere i propri figli soffrire. Siamo passati così da un’educazione eccessivamente rigida, come era in passato, a quella attuale fin troppo permissiva.

Soddisfare i capricci per calmare il pianto

Il genitore di oggi non riesce ad affrontare lo stress di vedere il proprio bambino piangere e per non farlo piangere accontenta ogni suo capriccio.

I genitori spesso sanno di avere un bambino viziato, ma cercano sempre di giustificarsi, anche di fronte a evidenti problemi comportamentali del figlio e tendono a discolparsi dando la colpa a fattori esterni: i nonni, la scuola, le compagnie e altro.

Un bambino onnipotente può essere mammone, piagnucolone, pauroso, introverso, emarginato, viziato. Nel bambino onnipotente c’è una componente importante: si sente forte perché, oltre ad essere viziato, i genitori lo educano inculcandogli l’idea di essere il protagonista indiscusso.

Lo difendono in qualunque circostanza, anche laddove sono evidenti errori e comportamenti negativi. Alcuni genitori parlano solo dei propri figli, sottolineano ogni loro capacità, impresa o attività elogiando ogni virtù.

Ogni bambino è un mondo a sé, ma le regole servono

Non c’è un metodo universale, ogni bambino è un mondo a sé, ma alcune regole sono fondamentali. Occorrer insegnare al bambino l’educazione, ma soprattutto il rispetto, verso tutto e tutti.

Il bambino va lodato quando si comporta bene e rimproverato o fermato quando si comporta male. Va elogiato senza esagerare quando riesce bene in una cosa e va compreso quando non riesce, facendogli vedere la realtà ma senza umiliarlo. Nella difficile arte di educare i figli, sbagliare è possibile, basterebbe però rispettare poche regole, una in particolare: l’educazione alla normalità per evitare gli errori più gravi che possono far crescere bambini odiosi, bulli e con senso di onnipotenza.