Pellegrinaggio notturno al Santuario della Cornabusa. “Cerchiamo ciò che unisce”

«Verso la montagna. “Cerchiamo ciò che unisce, non ciò che ci divide” (Papa Giovanni XXIII)». Questa frase del Pontefice bergamasco scandirà la 6ª edizione del pellegrinaggio notturno a piedi che inizierà sabato 3 settembre alle 22 da Sotto il Monte con meta la grotta-santuario della Madonna della Cornabusa a Cepino Imagna, dove domenica 4 settembre alle 7 il vescovo Francesco Beschi presiederà una Concelebrazione eucaristica.

Il pellegrinaggio si svolgerà anche in caso di pioggia e viene proposto dall’Ufficio diocesano pastorale sociale e lavoro nell’ambito delle iniziarive della custodia del creato. «Questa iniziativa — sottolineano gli organizzatori — sarà una preziosa occasione per vivere un forte momento di spiritualità».

Nel santuario secoli di storia della Valle Imagna

La grotta-santuario della Cornabusa può narrare interi secoli di storia religiosa e sociale della Valle Imagna. Nella seconda metà del Trecento, anche questa valle venne funestata dai sanguinosi scontri tra guelfi e ghibellini.

Secondo l’ininterrotta tradizione, durante una fuga un’anziana aveva portato con sé una statuetta dell’Addolorata, che poi lasciò nella grotta. Pochi anni dopo, una pastorella sordomuta di Bedulita, intenta a pascolare il gregge, entrò nella grotta, scoprì la statuetta e riacquistò parola e udito.

Diffusasi la notizia, gli abitanti di Cepino e Bedulita ambivano al possesso della statuetta. Di nascosto, di notte, alternativamente, la popolazione delle due parrocchie portava nella propria chiesa la statuetta. Misteriosamente, però, il giorno seguente era scomparsa, per essere poi rintracciata nella grotta.

Si decise di riportarla a valle in processione. Narra ancora la tradizione che, appena iniziato il corteo, il volto di Maria si voltò a guardare la grotta. La popolazione vide in questo segno l’inequivocabile volontà di Maria di rimanere per sempre nel luogo dove era stata scoperta. In quel momento, un anziano raccontò di aver rinvenuto la statuetta prima della pastorella, ma di non aver detto nulla, per lasciare alla Provvidenza i tempi e i modi per manifestare la sua presenza nella grotta.

La grotta-santuario in mezzo al verde

La grotta-santuario è posta in mezzo al verde e facilmente raggiungibile da una strada. In essa scorre dell’acqua, considerata taumaturgica dai fedeli di ogni epoca. Per lunghi decenni, la Valle Imagna è stata terra di emigrazione.

Per vincere l’opprimente miseria, i valdimagnini partirono per diverse nazioni europee, ma anche per le Americhe e l’Australia. Fu sempre la Madonna della Cornabusa a costituire un legame invisibile ma effettivo con l’amatissima valle.

Questa realtà ha spinto, il 12 luglio 1998, all’inaugurazione del monumento all’Emigrante valdimagnino, che sorge fuori dalla grotta. Papa Roncalli fu devotissimo alla Madonna della Cornabusa.

Come segretario del vescovo Giacomo Maria Radini Tedeschi fu presente alla solenne incoronazione della statua di Maria il 4 ottobre 1908, effettuata dal cardinale Pietro Maffi, arcivescovo di Pisa. Nel 1958, per il cinquantenario dell’evento, il 16 e 17 agosto da cardinale patriarca di Venezia, presiedette le celebrazioni. E due mesi dopo, il 28 ottobre, venne eletto pontefice.

Le iscrizioni al pellegrinaggio sono già aperte. Iscriversi allo 035-862483, oppure camminonotturno@gmail.com, www.santuario cornabusa.it. Per raggiungere Sotto il Monte è programmato un servizio pullman (costo 5 euro) con partenza alle 20,15 di sabato 3 settembre dal piazzale del mercato a Selino Basso. Stesso servizio domenica 4 settembre al termine della Messa presieduta dal vescovo.

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