Addio alle armi: leggere Hemingway per riscoprire l’insensatezza della guerra

Una scena del film "Addio alle armi" tratto dal romanzo di Hemingway diretto da Charles Vidor

ll’interno del ricco programma di eventi, dedicati al tema della Pace, organizzati per la festa patronale di Sant’Alessandro, arriva a Bergamo lo spettacolo Addio alle armi, lettura scenica del romanzo di Ernest Hemingway. 

L’appuntamento, curato dell’Assessorato alla Cultura e prodotto dal Centro Teatrale Bresciano, in collaborazione con Pacta dei teatri, è in programma per sabato 27 agosto alle 21 presso la Cattedrale di Sant’Alessandro.

Lo spettacolo è dedicato ad uno dei romanzi capolavoro sulla Prima guerra mondiale e ne propone una rilettura a partire dal problema del finale, di cui l’autore scrisse più versioni, alla luce della sua forte attualità.

L’insensatezza e la dimensione tragica della guerra

Durante la Prima guerra mondiale, Hemingway combatté sul fronte italiano arruolandosi tra i volontari della Croce Rossa americana: nel 1918, sul Piave, rimase ferito e il suo eroico comportamento in quell’occasione gli valse la medaglia d’argento al valor militare.

Questa esperienza è alla base del capolavoro Addio alle armi che smaschera, attraverso una drammatica storia d’amore, l’insensatezza della guerra e ne denuncia la dimensione tragica. Il testo, composto tra il 1928 e il 1929, racconta il travolgente sentimento che nasce tra Frederic Henry, soldato americano arruolatosi volontario nell’esercito italiano, e l’infermiera inglese Catherine Barkley.

Dopo la disfatta di Caporetto, Frederic, disilluso dagli orrori della guerra, diserta e scappa in Svizzera. Raggiungerà Losanna insieme a Catherine, che aspetta un bambino da lui. Al termine della travagliata fuga, un drammatico epilogo attende i due amanti. 

Addio alle armi uscì in Italia solo nel 1945, dopo una versione clandestina del 1943 tradotta da Fernanda Pivano. Nel 2012 la casa editrice Simon & Schuster ha pubblicato una nuova edizione critica del romanzo, corredata di ben quarantasette finali inediti, tutti abbozzati dall’autore e abbandonati in luogo di quello, asciutto e disperato, che chiude l’opera. Alcuni finali appaiono ancora più scarni e nichilisti di quello pubblicato, altri sono lunghi e articolati e aprono a una fioca luce di speranza.

Le possibilità di interpretazione offerte dai diversi finali

Lo spettacolo, diretto da Paolo Bignamini, naviga tra le possibilità letterarie offerte dai diversi finali, rileggendo il testo del grande scrittore americano alla luce del bruciante bisogno di pace che interroga i nostri giorni. La ricerca di un’ideale ricomposizione tra i due amanti del romanzo diventa tentativo di trovare un senso nella tragedia della guerra. 

Addio alle armi sarà interpretato dagli attori Alessandro Bandini, Mario Cei e Leda Kreider. Ad accompagnare lo spettacolo ci saranno le musiche dal vivo de La Scapigliatura, gruppo che rivisita la canzone italiana d’autore con sonorità elettroniche, ricercate e contemporanee. 

Dopo la rappresentazione, sotto i portici del Palazzo della Ragione in Piazza Vecchia, il Comune di Bergamo e il Consorzio Tutela Valcalepio, con la collaborazione dell’Associazione Paolo Belli Onlus, offrirà una degustazione della torta di Sant’Alessandro e del vino Valcalepio.

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