Verso l’alt(r)o, la meditazione della settimana. La testimonianza di una madre

«Mia mamma è stata per quasi tutti i 94 anni della sua esistenza una dama della San Vincenzo. […] Io accompagnavo mia madre a Monluè, dove, in una grande casa, vivevano decine di famiglie del sud che, emigrando, non avevano trovato né alloggio né mezzi per sostentarsi. […]
Lì portavamo vestiti, cibo, il nostro tempo, il nostro ascolto: ci davano un banchetto dove sederci e raccogliere gli sfoghi di quelle donne piene di bambini. […]
Qualche volta quelle signore ci invitavano a pranzo. Ricordo mia madre presentarsi nelle loro stanze modeste con la pelliccia di visone. Quando le chiesi perché, mi rispose che lei, se fosse andata a mangiare da un’amica, si sarebbe vestita elegante; quelle donne meritavano la stessa cura e lo stesso rispetto, disse.»

Gemma Calabresi Milite, La crepa e la luce

Gemma Calabresi scrive che uno dei motivi per cui lei sceglie di essere cristiana è la testimonianza di sua madre. Torno con la memoria alle persone che sono state per me testimoni di una vita cristiana e in effetti mi accorgo che la ragione principale che mi fa essere credente è l’esempio di alcune vite attraversate da questa fede.

Nella mia vita di credente hanno un ruolo importante il “sentire Dio” nella preghiera o in alcuni momenti speciali, partecipare a cammini di formazione per conoscere sempre meglio i valori e i fondamenti cristiani, ma soprattutto l’esempio di persone intorno a me. Tante persone che nella quotidianità dimostrano pienezza e senso davvero convincenti.

Penso sia davvero questo il modo con cui la fede si trasmette, perché Dio si è fatto uomo nella persona di Gesù. Prima e dopo non ha mai smesso di abitare le persone che cercano di assomigliare a Lui. Le stesse parole di Gesù ci ricordano che possiamo essere casa per Lui, incarnare la sua presenza, con il dono dello Spirito.

Una cosa tanto semplice e tanto bella la rivelazione del nostro Dio, sparso generosamente nel mondo. Un Dio che non disdegna farsi uomo, anzi ama abitare la nostra vita, la nostra terra e le nostre relazioni. Un Dio che sceglie la libertà dell’uomo per essergli accanto. 

Penso infine a quanti santi silenziosi e sconosciuti abitano le nostre storie e scrivono la meravigliosa storia di Dio nel mondo. Persone semplici che riempiono ogni loro gesto di amore e benevolenza. Nella mia mente si crea una catena di persone che dai giorni nostri risale il tempo e si intreccia con la storia e le vicende umane, fino ad arrivare ai giorni di Gesù. È una delle tante bellezze della nostra fede!