Nembro – Parigi su due ruote: dieci giovani alla ricerca dell’Europa di domani

Mille kilometri in bicicletta per unire il santuario della Madonna dello Zuccarello di Nembro con la cattedrale di Notre Dame a Parigi. Si riassume così l’esperienza che ho condiviso con un gruppo di giovani nembresi nel cuore dell’estate 2022. L’oratorio di Nembro non è nuovo all’esperienza delle vacanze in bici. Nel 2020 la meta è stata Trieste, città di confine raggiunta percorrendo il tracciato di AIDA (Alta Italia Da Attraversare); nell’estate 2021 la destinazione è stata Roma percorrendo la Via Francigena, sulle orme degli antichi pellegrini. Il viaggio a Parigi rappresenta quindi il terzo anello di una catena iniziata dopo la pandemia nel segno della rinascita.

Proprio la bicicletta è il mezzo di trasporto ideale per mettere su strada alcune scelte di valore avvertite come necessarie in questa nuova stagione storica: amicizia e condivisione in opposizione a privatizzazione e solitudine, ecosostenibilità come sfida collettiva per affrontare il futuro, scoperta del territorio e di chi lo abita, spirito di adattamento e sobrietà. 

Il viaggio a Trieste è stato nel 2020 espressione del desiderio di tornare a intrecciare relazioni tra le comunità; quello a Roma ha rappresentato il desiderio di riconnettersi con le origini della fede. Il nuovo itinerario verso la capitale francese ha messo in evidenza un forte senso di appartenenza all’Europa che i giovani sentono come una casa comune, naturalmente unita e libera. 

La partenza è stata fissata per la mattina dell’8 agosto, giorno della festa della Madonna dello Zuccarello. La comunità raccolta per la preghiera nel giorno della patrona ci ha applauditi e incitati: il Nembro-Parigi bike tour già dalle prime pedalate era un viaggio collettivo, seguito da molte persone anche nei giorni successivi attraverso i social network. Non un’esperienza sportiva o di ricreativa ma il segno di una comunità che si sa identificare nei suoi giovani, ne apprezza il coraggio e li incita ad essere ambiziosi.

Novara, Torino, Moncenisio, Chambery, Tournus, Auxerre sono alcuni dei luoghi toccati durante il percorso nei circa 100 Km giornalieri. Dieci giorni sulla sella con davanti agli occhi prima il paesaggio della pianura Padana, poi delle Alpi, della campagna francese, dei canali navigabili hanno finalmente condotto alla meta. Non sono solo i luoghi a raccontare la bellezza di un viaggio: la vera ricchezza sono le relazioni, la fatica condivisa, l’aiuto reciproco, il tempo speso per aspettare chi è rimasto indietro, l’impegno di ognuno per contribuire alla realizzazione di un progetto, i momenti di dialogo e le risate per qualche imprevisto. In un viaggio estivo è riassunta tutta l’esperienza dell’oratorio. 

Infine, una considerazione sulla meta del nostro itinerario: la cattedrale di Notre Dame è stata vittima di un terribile incendio nel 2019. Qualcuno ha visto nelle fiamme che hanno distrutto le guglie del gioiello del gotico francese la fine dell’epoca cristiana in Europa.

Il vecchio continente si è identificato a lungo con l’esperienza religiosa dei discepoli di Gesù e ha avuto nella Chiesa il protagonista di molte vicende decisive della sua storia. Eppure, quest’epoca sembra tramontata. L’illuminismo prima, la rivoluzione scientifico-tecnologica poi, la secolarizzazione e i tanti scandali che hanno coinvolto la Chiesa sembrano aver coperto di cenere la religiosità europea.

Ma chi arriva oggi nel centro di Parigi intravedere immediatamente dietro la facciata della cattedrale le gru del cantiere che promette di riconsegnare questo monumento alla città e al mondo entro un paio di anni. Se l’incendio è l’immagine di una storia tramontata, il cantiere suggerisce l’atteggiamento costruttivo di chi ambisce ad accedere al futuro.

Il cammino dell’uomo è fatto di vicende che si chiudono ma che non svaniscono nel nulla: il patrimonio di sapienza e valori del passato diventa materia prima e trova una nuova definizione per accompagnare una stagione della storia diversa. La Chiesa europea saprà cogliere le sfide del domani con creatività o resterà prigioniera della tristezza per ciò che ha perso? I giovani che amano viaggiare in bicicletta sanno che si va lontano solo mettendosi con coraggio a disposizione della strada che sta davanti alla ruota: una proposta molto condivisibile.