“Luci nelle ferite” a Nembro lo spettacolo di Giovanna Mori sulla pandemia

C’è bisogno di lasciarsi la pandemia alle spalle ma anche di riparare gli strappi causati dalla paura e dalla sofferenza, di rielaborare ciò che abbiamo vissuto: un periodo di un’intensità straordinaria. Nasce da qui lo spettacolo “Luci nelle ferite”, in scena venerdì 7 ottobre all’auditorium modernissimo di Nembro. Appuntamento alle 21, in scena Giovanna Mori, che ha scritto lo spettacolo, lo dirige e lo recita.

“Luci nelle ferite” nasce dai testi raccolti all’interno del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza della Lombardia e poi convogliati nel libro omonimo pubblicato da Edizioni Gruppo Aeper.

“Negli ultimi anni il CNCA ha inviato lettere dalla frontiera Mediterranea per raccontare esperienze ed emozioni ad essa collegate; nel corso del 2020 la pandemia ha portato la frontiera dentro i nostri confini lombardi, lasciandoci nell’ambigua posizione di protagonisti e oggetti della storia. A più di un anno di distanza dall’avvio di tutto ciò abbiamo fatto, come sempre, pratica e raccolta di esperienze per riflettere e provare ad interrogare tutti noi”.

Con queste parole, Riccardo De Facci e Paolo Cattaneo rispettivamente presidente nazionale e regionale di CNCA, spiegano la nascita del libro “Luci nelle Ferite. Viaggio in una terra che si è scoperta fragile” dal quale è stato poi tratto l’omonimo spettacolo teatrale scritto, diretto e recitato da Giovanna Mori.

Pluripremiata attrice e autrice per il teatro, il cinema e la TV, co/direttrice della scuola del teatro di Anghiari (Arezzo) e formatrice in seminari di scrittura e improvvisazione in tutta Europa, Giovanna Mori descrive così il suo spettacolo: “Quanto abbiamo vissuto con la pandemia Covid non ha ancora trovato un codice nuovo di ri-trasmissione della densità di tutti i significati, di tutti i vissuti. Vorrei portare in scena questo. Condividerlo, raccontarlo al pubblico. In una sorta di “lezione spettacolo sul non so ancora come dire.”

Particolarmente significativa la scelta di rappresentare questo spettacolo proprio a Nembro: “Insieme ad Alzano Lombardo, Nembro è stato definito l’“epicentro” della prima ondata della pandemia da covid-19. L’impatto delle perdite su questo territorio è stato enorme così come l’impronta di un trauma cui è difficile dare nome e contenimento. Il 7 ottobre il Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza terrà la propria assemblea regionale (destinata ai gruppi soci) proprio a Nembro. La sera andrà in scena lo spettacolo che porta sul palcoscenico quanto le sue realtà lombarde hanno vissuto nel 2020”.

I ricordi che arrivano dalle comunità di Bergamo del gruppo Aeper hanno un’intensità speciale: “Il 18 marzo 2020 – scrive per esempio Giusi Poma – una fila di veicoli militari trasporta fuori da Bergamo le salme di quanti non possono essere cremati qui. Sono di fronte alla televisione, metto a fuoco l’inquadratura, sta passando da Borgo Palazzo. A 300 metri c’è il nostro ufficio. È proprio lì dietro. Tremo pensando alla geografia di questa tragedia straordinaria che attraversa i nostri giorni, che sta passando accanto e dentro alla nostra quotidianità.”