“Desiderio” in scena al Seminario Giovanni XXIII. La parabola della pecora smarrita in chiave contemporanea

Una storia di caduta e di rinascita: è questo il filo conduttore di “Desiderio” di Giovanni Soldani, in scena al Seminario vescovile l’11 ottobre in occasione della festa patronale di San Giovanni XXIII. Appuntamento alle 21 in Auditorium, la durata è di circa un’ora, e viene data la possibilità di parcheggiare in Seminario.

Lo spettacolo è strutturato come un monologo; “Desiderio” narra la storia di un bambino, il minore di una famiglia molto numerosa. Cresce grazie soprattutto all’affetto di uno zio. Si sposa molto giovane e diventa padre. Una volta adulto invecchia prematuramente a causa dell’abuso di alcol. Desiderio si presenta quindi come il percorso di “una pecorella smarrita”, una come tante, ma ancora una volta, con i suoi soliti interventi inaspettati, la Misericordia non lo molla: lo cerca, lo aspetta, lo abbraccia e lo riporta con sé.

Giovanni Soldani, autore della sceneggiatura e interprete dello spettacolo, spiega come è nato il progetto (la fonte è il sito del Seminario di Milano): “Già, la pecorella smarrita; tutto parte da lì, dalla richiesta che mi è stata fatta da don Andrea Mangili direttore dell’ufficio catechistico della diocesi di Bergamo di scrivere, nell’anno del giubileo della misericordia, qualcosa sul tema appunto di una delle parabole della misericordia: quella della pecorella smarrita. Dopo tanto riflettere è stato un incontro a provocare la scintilla che ha dato il via a quella che poi è diventata una scrittura e che si è fatta testo teatrale con grande naturalezza”.

L’attore racconta: “L’incontro con Renato, un uomo che ha vissuto sulla pelle l’esperienza drammatica, sia in sé che per le conseguenze, dell’alcolismo. Da una vita realizzata professionalmente con un buon lavoro e affettivamente con una bella famiglia, al perdere tutto fino a toccare il fondo. Un fondo vissuto per strada e avendo come dimora una panchina della stazione. Ma è proprio al fondo che l’attendeva la Misericordia che si mostra sempre nei panni di uomini e donne che si fanno vicini; già si fanno vicini, tutto lì… e ti riportano a casa. L’infanzia di Desiderio, non semplicissima, è per fortuna alleggerita dalla presenza di alcune relazioni buone, relazioni che nella memoria accompagnano tutti i passi della sua storia e lo aiutano così a riconoscere quell’appiglio che la Misericordia gli sta regalando”.