I piccoli, grandi gesti che fanno diventare grandi

“Mamma, guarda che bella che sono!”.

Chiaramente tu nel frattempo stavi cercando di cucinare qualcosa per cena con quel poco che c’era in frigorifero. Ti fermi, ti giri, la guardi. Ormai la conosci, quindi sei pronta a tutto. O quasi.

“Ahhhh…Alice…ma…cosa hai fatto?!”.

“Mi sono tagliata i capelli, non ne potevo più, erano troppi. Ora col caschetto sto proprio bene. Ho accorciato anche la frangia, si vede?!”.

“Ceeerto che si vede. Ho cercato mille volte di portarti dalla parrucchiera e non hai mai voluto, lei te li avrebbe tagliati perfetti”.

“Perché, così non sono perfetti? A me piacciono!”.

Corre in bagno a guardarsi allo specchio, pochi gesti, sguardo attento. E’ orgogliosa di ciò che ha fatto. E io penso che la invidio. Fino a qualche mese fa i suoi capelli erano per lei importantissimi, dovevano esser lunghi come quelli delle principesse, dovevano stare tutti bel belli a contornare il viso e ad accompagnare il sorriso.

Poi ha conosciuto al parco una bambina che i capelli li aveva corti corti. Una bimba bellissima e coraggiosissima che le ha spiegato, con una semplicità e una trasparenza magistrale, che anche lei i capelli li aveva lunghi, coi boccoli. Ma poi ha dovuto tagliarli perché ha avuto una malattia brutta e per sconfiggerla servivano pure i capelli, alleati, stretti stretti, tagliati di netto e ricresciuti solo dopo un po’, con calma immensa ma tanta tenacia.

Alice ha giocato con lei per l’intero pomeriggio. Da quel giorno qualcosa è cambiato. Si guarda attorno con occhi nuovi, cerca il cambiamento, non vuole essere a tutti i costi uguale alle altre, ha capito che i capelli sono solo capelli. E che un gesto può far diventare grandi.

“Comunque, mamma, ci tenevo a tagliarmeli io da sola. Prima o poi dalla parrucchiera ci andremo, ma per me è una cosa importante e volevo farla io”.

L’abbracci, le sistemi qualche ciocca cercando di tracciare linee dritte dove tutto è storto, la guardi e pensi che sta bene. Sta bene davvero.