Le vite fiorite di suor Laura. Marco Santamaria, campione di altruismo

Marco Santamaria

“A tutti distribuisce aiuto, sorriso e coraggio”: è questa l’eredità più bella di Marco Santamaria, portato via da una malattia a 23 anni, modello di fede e profonda spiritualità. Ne parliamo attingendo alle “vite fiorite” raccolte da Suor Laura Fontana e presentate sui suoi canali social, raccogliendo riflessioni e commenti. Suor Laura fa parte della congregazione delle Sacramentine, vive a Bergamo. È anche un’insegnante e nel tempo ha realizzato con impegno la sua vocazione educativa: non solo dal vivo accanto ai ragazzi delle scuole ma anche nel mondo dei social network. Ha vivaci profili social attraverso i quali offre quotidianamente agli “amici virtuali” spunti interessanti di riflessione, e raccoglie le reazioni e i commenti di chi legge come arricchimento per tutti. Ognuna delle sue “vite fiorite” porta scoperte interessanti che possono attecchire come semi nei cuori di chi legge.

Marco, originario di Benevento, cammina sulle orme spirituali della sua mamma Rita, profondamente religiosa e, ancora fanciullo, si consacra a Maria Immacolata. Ci tiene molto a servire la S. Messa e diventa un esperto della liturgia, facendo da guida a tutti gli altri chierichetti.
Si distingue per la coerenza della sua fede che diventa concreta in tutto quello che fa e per il suo altruismo sul quale si innesta un amore sincero e profondo per Gesù e per il prossimo. Ciò lo porta a dimenticare se stesso e ad essere concentrato costantemente sui bisogni di chi gli sta vicino.

Crescendo entra a far parte del gruppo della Gioventù Francescana dell’Immacolata della chiesa di San Pasquale e della GIFRA (Gioventù Francescana) della chiesa di san Francesco di Benevento. Anche l’Azione Cattolica lo vede tra le sue fila in qualità di responsabile diocesano del MSAC (Movimento Studenti Azione Cattolica).

Si distingue per la coerenza della sua fede che diventa concreta in tutto quello che egli fa, per la maturità di molto superiore alla sua età, per il suo altruismo “costituzionale” sul quale si innesta un amore sincero e profondo per Gesù e per il prossimo. Ciò lo porta a dimenticare sé stesso e ad essere concentrato costantemente sui bisogni di chi gli sta vicino, soprattutto se bisognosi o ammalati.

Sull’esempio della mamma diventa ministro straordinario della Comunione e volontario dell’AVO (Associazione Volontari Ospedalieri), distribuendo aiuto, sorrisi e coraggio a tanti malati. Marco sa coniugare la sua profonda religiosità con gli interessi tipici della vita di un giovane: è impegnato nello studio, ama lo sport, impazzisce per la squadra del Benevento, sa divertirsi, ha tantissimi amici, e tra questi si sceglie anche una fidanzata, Carmen, che condivide i suoi stessi ideali e la sua stessa fede. La sua passione per il calcio lo porta a intraprendere giovanissimo l’attività di giornalista sportivo.

A tutti distribuisce aiuto, sorriso e coraggio. Sa coniugare la sua profonda religiosità con gli interessi tipici della vita di un giovane: studio, sport, amore. Presto una grande sofferenza segna la sua vita: la morte della mamma a cui è unito da grandi ideali. Non si lamenta, non si ribella: rimane sereno pur nell’immensità del dolore. Quando una terribile malattia lo colpisce, dice con coraggio:
«Non pregate per la mia guarigione, ma perché si compia in me la volontà di Dio».