Giuditta Santus, San Vincenzo di Gromo: “Non basta consegnare un pacco. È l’inizio di un’amicizia”

San Vincenzo

L’esperienza di Giuditta Santus, da due mandati presidente della Conferenza San Vincenzo di Gromo, mostra come siano le persone e l’amore per ciò che fanno a migliorare il contesto e ad amplificare nel complesso il raggio d’azione dell’associazione.

Quando Giuditta ha assunto la presidenza, la San Vincenzo di Gromo rischiava la chiusura: “Le persone sono invecchiate e si sono ritirate. Sono rimasti solo tre confratelli, avevano deciso di chiudere. Allora ho deciso di mettermi in gioco in prima persona: non volevo che finisse questa associazione che così tanto bene aveva fatto alla nostra comunità. Non mi sentivo all’altezza ma anche per questo ce l’ho messa tutta. Per aiutare i poveri ci vuole tanto coraggio e la capacità di dare tutto ciò che si può. Adesso siamo in otto”.

All’inizio è stato faticoso. “Col tempo però mi sono accorta delle belle persone che avevo intorno e che collaboravano alle iniziative. Mi hanno spronato a dare il meglio di me. Prendendoci cura di situazioni difficili abbiamo imparato a non giudicare. Con il pacco di alimenti consegnavamo anche il nostro affetto e la nostra amicizia. Gli ultimi tre anni hanno rappresentato un periodo importante di crescita”.

Giuditta ha colto questa occasione anche per la sua crescita personale, sulla quale non ha mai smesso di lavorare: “Mi sono sempre impegnata perché ognuno ci metta la libertà del suo tempo e del suo sguardo. Se ci si vuole bene e ci si sente a proprio agio nel gruppo poi si è in grado di amare gli altri. Lasciare questa libertà è stato premiante”.

Giuditta ha sollecitato gli altri soci a rafforzare i rapporti con le altre conferenze e con il coordinamento provinciale: “Fa bene vivere esperienze al di fuori del paese. La nostra conferenza è piccola ma siamo una grande famiglia che vive dentro l’umanità intera. Negli ultimi anni ho visto una trasformazione positiva e grandi, coraggiosi miglioramenti nell’associazione. Ci siamo formati, abbiamo imparato di più, perché consegnare un pacco era troppo poco, era un punto di partenza che ci serviva per entrare in relazione, scoprendo così i vissuti difficili e dolorosi delle persone che aiutavamo”.

La San Vincenzo è preziosa anche per le sue modalità d’intervento: “Possiamo offrire un aiuto immediato, non gravato dalla burocrazia che pesa su questo settore”.

  1. Ciao Giuditta, sei stata la mia compagna di classe all’ospedale di Alzano Lombardo? se si un grande abbraccio Rita

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