«Kokoro, il cuore del Giappone a Bergamo», al FantoniHub l’arte della terra del Sol Levante

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L’incanto e la contemplazione di paesaggi naturalistici con uno sguardo meditativo e affascinante. È questo lo scenario racchiuso nella mostra «Kokoro Il cuore del Giappone a Bergamo», inaugurata sabato 5 novembre al FantoniHub, lo spazio gestito dalla Scuola d’Arte Fantoni, grazie alla disponibilità della Provincia di Bergamo.

Un’esposizione inedita e realizzata in collaborazione con l’associazione culturale Kokoro, nata nel 2016 per volontà di alcune donne, italiane e giapponesi, residenti nella città di Bergamo e provincia perché animate dal comune desiderio di riunire le persone appassionate della cultura giapponese. «Kokoro significa cuore e con il cuore e lo spirito vogliamo presentare questa mostra ad altre persone», dice entusiasta Junko Nishimori, Presidente dell’associazione Kokoro.

«In realtà, questa mostra era in programma nel mese di marzo 2020, in vista delle olimpiadi di Tokyo; purtroppo c’è stato il covid e non si è potuta fare ma, nell’estate 2022, abbiamo ripreso la collaborazione con la scuola Fantoni e qui, oltre alla mostra, faremo alcuni laboratori formativi sulla tecnica sumie e di disegno manga per gli allievi della scuola», sottolinea Rolando Giudici, Coordinatore dell’associazione Kokoro.

Da sinistra verso destra: Junko Nishimori, Presidente dell’associazione Kokoro, la pittrice Fumiko Sugita, una tirocinante e Izumi Fiujimoto all’inaugurazione della mostra

«Kokoro Il cuore del Giappone a Bergamo», nella sala del FantoniHub, espone: le opere dell’artista Fumiko Sugita, (nata a Osaka, vive a Brescia dal 2016 e lavora con la tecnica Sumie e Nihonga); i lavori in stile Tegaki Itome Yuzen a cura dell’artigiano giapponese Masao Kobayashi; le composizioni floreali giapponesi o Ikebana che sono state realizzate da Junko Nishimori, la Presidente dell’associazione Kokoro.

Ikebana esposta nella mostra «Kokoro Il cuore del Giappone a Bergamo»

Sumie è lo stile pittorico monocromatico dell’Estremo Oriente e prende il nome dall’inchiostro Sumi che era stato introdotto in Giappone da alcuni monaci buddisti Zen, provenienti dalla Cina.  Come nell’arte della calligrafia, l’artista prepara il proprio inchiostro polverizzando delle barrette (composte da fuliggine, colla animale e profumo) dentro un’apposita pietra. Le linee tracciate non possono più essere cancellate o modificate per cui si richiede concentrazione, equilibrio, pratica e talento. Qualora lo stile pittorico sia policromo, con la presenza di più pigmenti colorati naturali, lo stile è chiamato Nihonga, che in sostanza sono degli acquerelli dove si rappresenta l’essenza dei soggetti naturali e si valorizza l’aspetto dinamico propri degli stessi elementi naturali. Le opere di Fumiko Sugita sono state realizzate in ambedue gli stili sia in Sumie sia in Nihonga, su carta tesa o su pannelli di compensato adatti alla incorniciatura oppure montati su dei rotoli da appendere alle pareti.

Ebisu (il dio della buona fortuna) di Fumiko Sugita

«Studio Nihonga da più di quindici anni e in questa mostra ho disegnato le stagioni dell’anno perché in Giappone è molto importante rappresentare ogni stagione per decorare le camere», spiega l’artista Fumiko Sugita durante l’inaugurazione. «Nei dipinti in stile Sumie – precisa Fumiko – uso l’inchiostro nero Sumi, mescolato con la colla di mucca o di coniglio e, a volte, uso il pennello diluito con l’acqua per renderlo più asciutto».

Per quanto riguarda i lavori in stile Tegaki Itome Yuzen, a cura dell’artigiano giapponese Masao Kobayashi, esposti in mostra sono stati presentati da Izumi Fiujimoto, amica dell’artigiano, che si è occupata dell’allestimento dei lavori stessi. Tegaki Itome Yuzen è una forma di artigianato giapponese relativa alla tintura di tessuti creata da Yuzensai Miyazaki nel XVII secolo. Una delle caratteristiche di questa forma artigianale consiste nel porre uno strato di colla sul contorno del motivo per evitare che si tinga; al termine del processo di produzione, dopo aver lavato la colla, le tracce rimaste diventano linee bianche e il motivo tinto risulterà bordato. I tessuti così realizzati sono usati sia per i Kimono sia per i Noren (tradizionali tessuti usati per suddividere lo spazio), molto usati ancora oggi.

Esposta la spiegazione passo dopo passo della riproduzione del motivo sul tessuto a cura dell’artigiano Masao Kobayashi attraverso la tecnica Tegaki Itome Yuzen

Ma non è tutto, oltre alla mostra «Kokoro Il cuore del Giappone a Bergamo», l’associazione Kokoro ha organizzato, fino al 26 novembre, una serie di laboratori dedicati alla cultura del paese del Sol Levante, dalle 16 alle 18, che si svolgeranno nello spazio espositivo del FantoniHub.

Nei giorni 10 e 24 novembre saranno in programma dei laboratori di fumetto manga aperti a tutti. Sabato 12 novembre ci sarà il laboratorio di calligrafia giapponese mentre sabato 19, solo aperto ad adulti e bambini, si potrà apprendere l’arte degli origami. Infine, tre laboratori di cucina giapponese, che saranno previsti rispettivamente domenica 13, domenica 20 e sabato 26 con degustazione.

Tutti questi laboratori sono gratuiti e non prevedono l’obbligo di iscrizione. Agli allievi della Scuola d’Arte Fantoni, saranno attivati i laboratori di Sumie e disegno manga.

La mostra «Kokoro Il cuore del Giappone a Bergamo» rimarrà aperta fino al 26 novembre e si potrà visitare dal giovedì alla domenica, dalle 15:30 alle 19, nello spazio FantoniHub, in via Camozzi, Passaggio Sora, 4 a Bergamo.