Oratori Val di Scalve: insieme accendiamo la luce dei nostri ragazzi

Accendere la luce è un gesto quotidiano tanto che, a volte, lo si dà per scontato. Quando si tratta dei propri ragazzi, però, “accendere la luce”, la passione e l’entusiasmo, diventa una vera e propria missione, una chiamata a cui rispondere attraverso incontri, riflessioni e azioni concrete che chiedono disponibilità e pensiero. In Val di Scalve, gli oratori di Colere, Vilminore e Schilpario hanno unito le forze per i loro preadolescenti. Grazie a un gruppo di papà, è stato progettato un anno ricco di attività che coinvolgeranno circa sessanta ragazzi. L’ultimo appuntamento si è svolto sabato scorso ricordando la festività di Ognissanti, ma ad attenderli ci sono tanti altri incontri incentrati sulla luce.

Gli oratori della Val di Scalve insieme

“La Val di Scalve – racconta Fabio Magri, uno dei volontari degli oratori – non è un territorio molto esteso e tenere isolate le nostre comunità non aveva più senso. Da diversi anni, abbiamo scelto di camminare insieme e quest’anno, a ribadire il cammino comune, c’è anche l’iniziativa che coinvolge i nostri preadolescenti. Ogni mese proponiamo una serata differente in cui diamo spazio sia allo svago che alla riflessione per coinvolgere i nostri ragazzi e farli crescere insieme. A rendere possibile tutto questo è un gruppo di papà e di adolescenti di seconda superiore che si occupano dell’animazione, mentre ad accompagnarci sono i nostri tre sacerdoti: don Mauro, don Angelo e don Vincenzo. Si può dire che il percorso sia un incontro di diverse generazioni”.

A partire dallo scorso settembre, i preadolescenti della Val di Scalve sono stati coinvolti con un obiettivo: accendere la loro luce. “Crediamo che il primo passo per stare accanto a dei preadolescenti sia quello di credere in loro -prosegue Fabio-. Spesso li sentiamo descrivere in maniera negativa, ma basta avvicinarsi un po’ di più per rendersi conto che non sono realmente così. Anche loro possono essere luce”. Il significato della luce è richiamato in ogni incontro da alcune azioni. Attraverso gesti concreti come l’imparare ad accendere un falò o il lasciarsi illuminare nel buio da una piccola candela, i volontari invitano i ragazzi a riflettere su loro stessi e la loro vocazione.

Un cammino luminoso per preadolescenti

La scoperta della propria luce, però, non passa solo attraverso l’essere spronati a riflettere. È un cammino da compiere passo dopo passo partendo dagli impegni che questi ragazzi hanno scelto di prendersi. “A inizio anno, abbiamo chiesto a tutti i partecipanti di lasciare a casa il telefono -spiega Fabio-. Non tanto per imporre un obbligo, ma riaprire ciascuno di noi al dialogo. Questo è stato il primo passo per raggiungere tanti piccoli, ma grandi traguardi. Riscoprire con i propri ragazzi la bellezza dello stare insieme, ci ha portati ad approfondire alcuni temi grazie alle riflessioni finali che chiudono ogni serata”.

Mobilitare un gruppo di genitori e adolescenti che si prenda cura dei preadolescenti non è scontato. Il tutto costa fatica, ma per i volontari è un gesto più che spontaneo. “Quando mi chiedono il perché di questo percorso, mi viene sempre da rispondere ‘Perché no?’ -conclude Fabio-. Certo, tutto questo è un gran bel impegno. Andiamo a prendere i ragazzi nei diversi oratori, le attività fanno tappa in comunità diverse della Val di Scalve e ogni volta ci rimettiamo in gioco per lasciare un bel messaggio, ma ne vale la pena. Senza se e senza ma. Lo facciamo perché sono i nostri ragazzi, sono il nostro futuro. Quindi… perché non farlo? Perché non accendere la loro e la nostra luce?”. È così, con semplicità, disponibilità e cura, che si illumina la Val di Scalve, che si accende insieme la luce del futuro.