Il “bello” al centro de “Il Cantiere”: cosa si coglie dalle esperienze?

“È bello per noi essere qui”. Chi, durante le esperienze estive vissute spalla a spalla con gli adolescenti, non l’ha pensato almeno una volta? L’estate, si sa, è un tempo particolare senza impegni, con la testa leggera e con la possibilità di vivere esperienze uniche nel loro genere. Eppure, c’è qualcosa che è possibile portare a casa di questo “bello”? Che cosa lo ha permesso? E poi: chi sono gli adolescenti incontrati quest’estate? Il numero de “Il Cantiere” del mese di settembre -in ripartenza con l’anno pastorale- desiderava riflettere proprio su questo.

“È bello per noi essere qui”

Uscito lo scorso 10 settembre, il dossier formativo innesca la riflessione partendo dal versetto del Vangelo di Luca -“È bello per noi essere qui” – che racconta l’episodio della trasfigurazione. In questo brano, i discepoli desiderano rimanere sul monte con Gesù: hanno “scoperto la bellezza” dentro quell’istante e la prima reazione è quella di rimanere lì, di far durare quel momento in eterno. Questo, però, non è ciò a cui siamo chiamati.

“Il bello è un “oggetto” da maneggiare con molta cura – si legge nel commento al Vangelo proposto su Il Cantiere -. Qualcosa di fontale (se si vuole, ci si può abbeverare) e perfino di estatico, a giudicare dal dettaglio evangelico. Ci si può attendare, ma non accasare. Il bello chiede i nostri occhi, ma i due profeti accanto al Maestro – Mosè ed Elia – chiedono mani e piedi. La Legge e la Profezia sono un appello alla libertà del singolo che è tale solo quando si immischia con le periferie del mondo, dove non è sempre bello quello che si vede”.

Da dove ripartire con gli adolescenti

Da qui si accoglie la sfida di stare accanto agli adolescenti partendo, innanzitutto, dalla loro conoscenza. Questo numero prova a fotografare la realtà adolescenziale attraverso approfondimenti di esperti e la rilettura di alcune esperienze vissute durante l’estate. Nonostante sia complicato fotografare dei “soggetti in movimento” e così diversi tra loro, le diverse prospettive compongono un quadro della situazione odierna degli adolescenti.

Il Vangelo apre la riflessione, mentre l’intervista a Tarcisio Plebani (insegnante e membro dell’equipe educativa dell’oratorio di Almenno San Salvatore) inquadra gli adolescenti individuando alcuni aspetti in comune nelle differenze. Si prosegue con i tre video podcast che danno spazio a tre esperienze estive per poi concludere con le interviste alla dott.ssa Lucia Manenti (responsabile UEPE) e alla dott.ssa Patrizia Vallone (medico specializzato in neuropsichiatria infantile) per non dimenticarsi delle fatiche e accogliere le fragilità.

Il bello da cui emergono anche le fatiche

“Recentemente -sottolinea don Emanuele Poletti nel suo editoriale- la pandemia non ci ha fatto fare una gran bella figura nei loro confronti: se bisognava chiedere dei sacrifici, certamente gli adolescenti sono stati tra i più penalizzati. Tuttavia, anche se segnata da eventi particolarmente preoccupanti a livello mondiale, l’estate che ci lasciamo alle spalle è stata per molti di loro sicuramente “bella”. La disponibilità al coinvolgimento e l’entusiasmo che si è respirato nel vederli all’opera in diverse proposte, ha colpito non poco diversi adulti. Uno spettacolo “bello”, ma non di quella bellezza romantica che genera subito un sorriso sdolcinato, bensì di quella bellezza vera che ha il sapore della vita e che non si vergogna dei tratti più fragili e faticosi che porta con sé”.

Si riparte dalla bellezza per ricominciare un cammino significativo con gli adolescenti. Il primo numero dell’anno pastorale de “Il Cantiere” è disponibile sul sito www.ilcantieredioratoribg.it: l’obiettivo è raggiungere i giovani e tutti coloro che prestano servizio in oratorio per allenare insieme il pensiero. Questo perché su “Il Cantiere” non si trovano risposte, ma spunti di riflessione.

Clicca qui per leggere il numero de “Il Cantiere” – É bello per noi essere qui – di settembre 2022.