Oratorio Torre Boldone: verso il Natale. Un cammino con gli adolescenti per scoprire la bellezza della fede

“Io per chi sono?”: questa è una domanda su cui, ogni tanto, vale la pena soffermarsi. Si rileggono i passi fatti finora, si rimettono in ordine i pensieri e si riparte. È un meccanismo fisiologico che aiuta a dare sapore a ciò che si vive in prima persona e a ciò che desideriamo donare al prossimo: un’operazione d’obbligo quando si intraprende un cammino di fede con degli adolescenti. Gli educatori dell’oratorio di Torre Boldone hanno pensato il cammino d’Avvento partendo da qui, da loro stessi, per lasciare qualcosa di significativo agli adolescenti a loro affidati dalla comunità.

L’Avvento all’oratorio di Torre Boldone

Ciò che accade ogni lunedì sera all’oratorio di Torre Boldone è un gesto paragonabile alla semina. Si prepara il terreno con delle attività che smuovano gli adolescenti, ci si ritaglia il tempo per una riflessione personale in forma scritta e poi si va nella chiesa parrocchiale dove il protagonista assoluto diventa il Vangelo, il seme consegnato, di volta in volta, ai più giovani.

Il cammino d’Avvento, qui, è iniziato con qualche giorno d’anticipo per dare respiro ad ogni tematica e per poi concludersi con le confessioni poco prima di Natale. Eppure, gli adolescenti si sono immersi subito in questa nuova parte del percorso che ha segnato un cambio di passo importante.

Si entra in un tempo diverso e gli educatori hanno voluto sottolinearlo in diversi modi. Le serate d’Avvento sono caratterizzate dall’unione dei gruppi e da una struttura che metta al centro una parola evocata dal Vangelo domenicale. Il primo tema è stato la luce e seguiranno la Parola, le domande, i sogni e Dio arrivando al Natale. “Quando ci troviamo per pensare a questo genere di incontri -racconta Federica Baldini, educatrice dell’oratorio di Torre Boldone- ciò che temiamo è di non riuscire a raggiungere la sensibilità dei nostri adolescenti con qualcosa di significativo. Per questo motivo, prima di iniziare a lavorare a qualsiasi proposta, rileggiamo noi stessi. Leggiamo insieme il Vangelo e proviamo a chiederci ‘Cosa dice a noi?’, ‘Cosa vogliamo rimanga agli adolescenti?’. Così, con una meta fissata, proviamo insieme a intercettare il loro vissuto”.

Un percorso che mette in risalto la fede

Dall’esperienza sulla propria pelle inizia la costruzione di un percorso che mette in risalto la fede. Gesti, attività, momenti di rilettura e scrittura sono tutti modi per concretizzare il messaggio contenuto nel Vangelo che verrà letto in conclusione dell’incontro. “Desideriamo spronare i nostri adolescenti a chiedersi ‘Cosa mi sta dicendo la Parola di Dio?’ -prosegue Federica-. Le domande di riflessione aiutano a superare questo scoglio che sembra esserci tra vita e Vangelo. E quando li vedi scrivere, immersi nel loro piccolo mondo, per andare sempre più a fondo, senti che qualcosa in loro sta accadendo e che quello scoglio non esiste più”.

A evidenziare come il Vangelo parli trasversalmente a tutti è anche la testimonianza degli educatori di Torre Boldone. Ogni momento di preghiera, infatti, è curato da loro in prima persona per testimoniare ai più giovani che siamo tutti chiamati a pregare e anche ad aiutare gli altri a incontrare Dio.

L’intento del cammino d’Avvento, però, non si ferma al Natale. È proprio dal traguardo che parte un nuovo percorso per continuare il viaggio nella profondità della fede. “Ciò che desideriamo trasmettere è che la fede non è una questione da adulti -conclude Federica-. Ognuno vive la fede a suo modo e ad ogni età si vive in maniera differente. Per questo motivo è importante viverla nella quotidianità: per crescere insieme ad essa. Finito l’Avvento speriamo che continuino ad interrogarsi. Non pretendiamo risposte, ma solo che il Vangelo li metta in discussione”.

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