Barbascura e Perri: una zattera per domare la “tempesta imperfetta” delle notizie

Costruire “una zattera di razionalità” per cavalcare le onde dell’infodemia, una parola per definire il flusso incessante di informazioni in cui quotidianamente ci troviamo immersi: è questo l’obiettivo de “La tempesta imperfetta” di Barbascura e Luca Perri (De Agostini) entrambi divulgatori scientifici.

Il libro è strutturato in modo rigoroso, documentato, accurato, corredato da una ricca e utilissima bibliografia. Il linguaggio è semplice, diretto e coinvolgente, con un tocco di ironia. Si propone di stimolare il lettore a non arrendersi in modo passivo alla “tempesta imperfetta” delle notizie, ma ad acquisire gli strumenti necessari per controllare in modo indipendente le notizie con cui entra in contatto.

Barbascura e Perri partono dall’analisi delle fake news: da dove vengono, perché si diffondono, sono un fenomeno recente oppure esistono da sempre? “I complotti – scrivono -, purtroppo, ci sono sempre stati. Oggi però, si potrebbe dire, siamo messi peggio: le notizie vengono create con una facilità disarmante anche da emeriti sconosciuti senza alcun potere mediatico o decisionale e finiscono col diventare virali. Una volta questo non accadeva!”

Così gli autori analizzano in modo puntuale le dinamiche dei flussi comunicativi, offrendo una prospettiva inedita per interpretarli: “Se oggi cadiamo più spesso preda delle fake news non è perché ce ne sono di più, sono create meglio o su internet funzionano all’ennesima potenza. Ci caschiamo perché la nostra mente non regge il carico di informazioni a cui siamo sottoposti e nel rumore non segue istruzioni, ma intuizioni”.

È come se l’eccessiva mole di informazioni finisse per abbattere i filtri per la selezione e gli elementi di analisi critica, tendendo piuttosto ad alimentare le scelte “emotive” e l’irrazionalità.

“Nel 2017 lo studio di un team internazionale guidato da Walter Quattrociocchi, all’epoca coordinatore del CSSLab alla Scuola IMT Alti Studi di Lucca, ha analizzato i post e le interazioni di cinquantaquattro milioni di utenti Facebook statunitensi in cinque anni, approfondendone il “consumo” delle informazioni.

Lo studio ha evidenziato che le persone si raggruppano in comunità tribali virtuali, che selezionano, fruiscono e condividono solo contenuti relativi a una specifica opinione, ignorando gli altri. In pratica, recinti virtuali ma chiusi, dai quali gli utenti faticano a uscire”.

L’unica contromisura è lo “scetticismo emotivo”: fare ancora più attenzione quando ci sentiamo molto coinvolti, verificare i dati prima di condividerli, essere quindi “acqua potabile” in mezzo ai detriti e al fango di un’alluvione (mediatica).

  1. Un articolo che in sostanza dice che bisogna usare il buon senso e non abusare delle informazioni e di quello che dicono gli amici, virtuali o meno…
    ……

    1. Gli autori del libro affrontano questo tema in modo approfondito e con un approccio scientifico: del resto Barbascura è dottore e ricercatore in chimica organica e ha vinto nella sua carriera diversi premi internazionali e Luca Perri è un astrofisico: vale quindi la pena di leggere quanto hanno scritto approfondendo la questione attraverso la bibliografia che propongono, perché permette in particolare ai giovani – ai quali “La tempesta imperfetta” è in prima battuta rivolto – di formarsi strumenti di analisi e pensiero critico che sicuramente si poggiano sul buon senso ma vanno anche oltre. Grazie e un cordiale saluto

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