Guerra in Ucraina, il cardinale Parolin: “Offriamo uno spazio in cui le parti possano incontrarsi e dialogare”

Vaticano, 23 novembre 2022: udienza generale di Papa Francesco in Piazza San Pietro - foto SIR/Marco Calvarese

“Dobbiamo sperare contro ogni speranza, anche se per ora non vedo spiragli positivi”. Lo ha detto il card. Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, rispondendo alle domande di alcuni giornalisti sulla guerra in Ucraina, a margine della presentazione al Senato del libro “Giorgio La Pira: i capitoli di una vita”, di Giovanni Pinoso e Claudio Turrini.

“Credo che tutti gli uomini di buona volontà non possano far altro che auspicare il dialogo e la pace”, ha spiegato il cardinale: “Ma attualmente non credo ci siano molte condizioni, dobbiamo sperare contro ogni speranza. Oggi non si vedono sviluppi”.

Quanto al lavoro diplomatico, Parolin ha ribadito che “la Santa Sede, fin dall’inizio, sta facendo di tutto, promuovendo tutte le iniziative che possiamo. Tuttavia non c’è niente di magico: dipende dalla volontà delle parti mettere fine al conflitto”.

A proposito dell’opera di mediazione della Santa Sede tra le parti, il segretario di Stato ha rinnovato la disponibilità: “Siamo disponibili, credo che il Vaticano sia il terreno adatto. Abbiamo cercato di offrire possibilità di incontro con tutti e di mantenere un equilibrio. Offriamo uno spazio in cui le parti possano incontrarsi e avviare un dialogo. Sta a loro individuare la metodologia di lavoro e i contenuti”. Interrogato sulle lacrime di Papa Francesco a piazza di Spagna, Parolin ha risposto: “Certamente è stato un gesto molto forte, ho sentito tantissime persone che sono state molto colpite. Speriamo che possa far breccia: le lacrime possono sciogliere anche i cuori più induriti”.

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