Leggende bergamasche: un ragazzo sciocco di nome Piero

Noemi Ferrari - il ragazzo sciocco

Una volta in un paese della Valle Brembana c’era un ragazzo di nome Piero che era un po’ sciocco. 

Un giorno il suo papà lo mandò a San Giovanni Bianco dal mugnaio a comprare la farina.

“Mi raccomando – gli disse il padre – comprane né più né meno venti chili”. 

Piero partì e per la strada, per non dimenticarsi dell’incarico affidatogli dal papà, andava ripetendo sottovoce: “Né più né meno venti chili, né più né meno venti chili…”.

Arrivato a una frazioncina chiamata Foppo, vide fuori da una casa della una gente intenta ad ammazzare un maiale. Piero osservò un po’ la scena e poi esclamò: “Né più né meno venti chili…”. 

I proprietari gli dissero: “Ma va’, sciocco, che cosa dici mai? Non vedi che è una scrofa?”. 

Rimuginare troppo fa male, Piero viene picchiato

Piero, un po’ intimorito, se ne scappò via e proseguì la strada per San Giovanni Bianco, però nel frattempo aveva fatto confusione sull’incarico ricevuto dal papà e cominciò a ripetere sottovoce: “È una scrofa, è una scrofa…”.

Fece ancora un po’ di strada e, arrivato alla chiesetta della frazione di Sentino, vide che ne usciva della gente in festa per uno sposalizio. La sposa era bellissima e Piero dopo averla osservata attentamente gridò: “È una scrofa, è una scrofa!…”. I parenti, arrabbiati, lo rincorsero, lo presero e gliele diedero di santa ragione. Poi gli dissero che avrebbe dovuto gridare: “Fossero tutti uguali!”.

Piero, un po’ dolorante per le botte ricevute, proseguì il suo cammino e per non dimenticare il consiglio dei parenti della sposa andava ripetendo fra sé: “Fossero tutti uguali…”.

Fatto un altro po’ di strada, arrivò nella frazione Capatelli, dove incontrò un uomo che si sforzava di accendere la pipa, ma i fiammiferi erano bagnati e non funzionavano. Piero, ridendo, esclamò: “Fossero tutti uguali!”.

L’uomo, spazientito, lo fece correre a sassate, gridandogli: “Brutto maleducato impertinente, avresti dovuto dire: accendigli sotto…”.

Troppi consigli, Piero è sempre più disorientato

Per fortuna le pietre non lo colpirono e, superato anche questo pericolo, il ragazzo riprese il cammino ripetendo fra sé: “Accendigli sotto… accendigli sotto…”. Arrivato alla frazione Ronchi, notò in parte alla strada un tizio seminascosto da un cespuglio che, accovacciato, stava facendo i suoi bisogni. Allora lo sciocco, convinto di avere la frase giusta gli gridò: “Accendigli sotto!”. 

L’altro, fuori di sé gli chiese se era matto e gli consigliò di dire: “Fuori uno e fuori l’altro”.

Piero fece ancora un tratto di strada e, arrivato nei pressi di San Giovanni Bianco, incontrò una persona che era senza un occhio. La osservò un po’ e poi gridò: “Fuori uno e fuori l’altro!”. 

“Brutto mascalzone – gli fece il cieco – hai un bel coraggio ad offendermi invece di dirmi: fossero dentro tutti e due!”.

Allora, finalmente, Piero capì quello che doveva dire…

Era quasi arrivato al mulino e doveva solamente attraversare il vecchio ponte sul Brembo. 

Ad un tratto un mulo perse la soma e precipitò nel fiume

Proprio nel mezzo incontrò un mulattiere che conduceva due muli carichi di farina. Ad un tratto un mulo perse la soma e precipitò nel fiume. 

Piero subito gridò: “Fossero dentro tutti e due!”.

Il mulattiere, a quelle parole, prese un bastone e cominciò a colpire con rabbia il povero Piero, che per mettersi in salvo dovette scavalcare il parapetto del ponte e gettarsi nel Brembo.

Incapace di nuotare, stava per annegare, ma fu salvato da due giovanotti che passavano da quelle parti e che lo tirarono a riva e lo consegnarono ai carabinieri sopraggiunti proprio in quel momento.

Piero, rimesso in sesto, fu accompagnato a casa e il papà, saputo quello che aveva combinato, si guardò bene dall’affidare altri incarichi al figlio sciocco.