L’anno nuovo inizia con molti timori. Suor Chiara: guardiamo il futuro con fiducia

Buongiorno suor Chiara,
inizia un nuovo anno, e il prossimo come sarà? In passato mi capitava di avere tante aspettative e di pensare al futuro con fiducia. Oggi però, tra pandemia, guerra ed emergenze ambientali confesso di nutrire soprattutto preoccupazione e paura. Come posso cacciare via questi sentimenti negativi?
Marcella

Non possiamo sapere come sarà il prossimo anno, cara Marcella. Conosciamo il presente nel quale siamo immersi, con le sue ricchezze e le sue ombre minacciose: la pandemia non ancora superata, con tutto il suo bagaglio di dolore, di smarrimento, di impotenza e di crisi; il dramma e l’orrore della guerra nella nostra Europa che sta causando migliaia di vittime, scombinando gli equilibri internazionali e mettendo in ginocchio il pianeta intero; le guerre disseminate in molti paesi e le violente repressioni che attentano alla legittima libertà; la crisi energetica e gli squilibri climatici stanno che rovinando la nostra casa comune, la povertà dilagante.

Non mancano, tuttavia, quelle risorse ed energie che animano tanti uomini e donne impegnati a costruire un’umanità fraterna e solidale: fratelli e sorelle che, nell’umiltà e nella semplicità dei loro giorni, si impegnano per il bene di tutti e lottano per riaffermare i fondamentali diritti di ogni uomo. A questo proposito, nel discorso di fine anno, il presidente della repubblica Sergio Mattarella ha citato le giovani dell’Iran, con il loro coraggio, le donne afghane che lottano per la loro libertà e i ragazzi russi che sfidano la repressione per dire no alla guerra. 

La storia non è lasciata al caso, in balìa del male, ma è tenuta sempre salda nelle mani del Padre dalle quali nessuno, la può rubare. Lo Spirito del Signore, infatti, è continuamente presente e non cessa di suscitare in molte donne e uomini di buona volontà, che vivono anche in scenari drammatici e in contesti di dolore e di morte, la forza, il coraggio e la determinazione per reagire al male, tentando di compiere il bene, sempre e al di là di tutto. 

Nell’evento del Natale che stiamo ancora celebrando, contempliamo la fedeltà di Dio a questa nostra umanità, povera e fragile, una fedeltà che non verrà mai meno, nonostante la malvagità degli uomini e delle donne di ogni tempo.

Con la sua incarnazione, infatti, Egli ha assunto tutta la nostra storia, così com’è, per condurla verso la pienezza e il compimento. Significativa è, allora, la profezia del profeta Geremia: «Io, infatti, conosco i progetti che ho fatto a vostro riguardo – dice il Signore – progetti di pace e non di sventura, per concedervi un futuro pieno di speranza» (Ger.29,11).

Da questa prospettiva, possiamo guardare al nuovo anno con più fiducia, intravvedere squarci di cielo proprio tra le minacciose nubi dei nostri giorni e trovare coraggio, speranza, passione per la vita e desiderio di servirla proprio là dove “essa” accade. 

Con questa certezza ci affacciamo al 2023, tempo di grazia, il Kairòs, tempo opportuno per scoprire e accogliere il passaggio di Dio che desidera renderci più uomini, più solidali, più fratelli, determinati nel bene, coraggiosi nella testimonianza, lieti nella speranza, forti nella tribolazione e nella prova, perseveranti nella preghiera, solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell’ospitalità. 

Non siamo ingenui! Sappiamo quanto impegno, dedizione, e forse, quante lacrime ciò richiederà, ma siamo altresì consapevoli di quanto il mondo abbia urgente bisogno di amore, solidarietà, rispetto, armonia nella diversità. 

Se questa è la posta in gioco, la paura e la preoccupazione, pure lecite e comprensibili, non possono avere l’ultima parola.

Certe che questo nuovo anno, così come ci verrà donato, sarà tempo importante per crescere in umanità, ti auguriamo di viverlo al meglio. 

Buon anno, cara Marcella!

Buon anno a tutti!

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