Arriva il “nuovo” Esame di Stato. Ma è un ritorno alle regole pre-covid

Sono anni che cambiano i ministri, ma non cambia mai l’attitudine a fare, tra le prime cose, una riforma, miniriforma, controriforma, sull’Esame di Stato.

Non c’erano dubbi. Ecco la “nuova” maturità.
Sono anni che cambiano i ministri, ma non cambia mai l’attitudine a fare, tra le prime cose, una riforma, miniriforma, controriforma, sull’Esame di Stato.
E così si ripete la liturgia: il 30 dicembre scorso è stata pubblicata la circolare che modifica l’esame di maturità. A parte la leggerezza dell’ironia, la circolare precisa che l’esame “tornerà a essere configurato secondo le disposizioni normative vigenti” e quindi non si tratta di una riforma, ma di un semplice ritorno alle modalità regolari di svolgimento dell’Esame, stravolte negli anni appena passati dall’emergenza della pandemia.

Un passaggio sostanziale e simbolico

“Negli ultimi tre anni – così spiega la circolare – la scuola ha vissuto gli effetti della pandemia che hanno comportato, tra gli altri, la necessità di modificare successivamente le modalità di svolgimento dell’esame di Stato. Un esame che, a conclusione del secondo ciclo di istruzione, costituisce un passaggio sostanziale e simbolico nel processo di costruzione del proprio progetto di vita. È momento finale dell’intera esperienza scolastica, in cui esprimere le conoscenze, le abilità e le competenze sviluppate nei percorsi formativi”.

Per queste ragioni ecco le informazioni sullo svolgimento della Maturità 2023, con disposizioni “che non innovano il quadro normativo ma, più semplicemente, lo richiamano nei suoi caratteri generali, per favorirne la conoscenza in particolare da parte degli studenti e delle loro famiglie”.

Due prove scritte e un esame orale

Una “riforma”, dunque, per tornare alla normalità che in concreto vuol dire due prove scritte (italiano e materia di indirizzo) e di un esame orale. La seconda prova potrebbe essere mista (latino/greco insieme al classico e matematica/fisica allo scientifico) oppure soltanto di una sola materia.

Secondo gli osservatori al classico ci sarebbero più chances per la versione di greco, mentre allo scientifico si opterebbe per matematica.

Fisica sarebbe infatti un inedito, una prima volta e verrebbe dopo anni difficili di frequenza anche a distanza. Comunque si saprà entro gennaio quale sarà la scelta ministeriale.

Il caposaldo della Maturità resta come sempre la prima prova che – precisa la circolare – “accerterà la padronanza della lingua italiana o della diversa lingua nella quale si svolge l’insegnamento, nonché le capacità espressive, logico-linguistiche e critiche degli studenti”. Sarà comune a tutti gli indirizzi di studio, durerà 6 ore e si potrà scegliere tra tipologie e tematiche diverse (7 le tracce con riferimento agli ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale).

Spazio anche per l’esperienza di alternanza

L’orale avrà caratteristiche multidisciplinari e dovrà mostrare la capacità degli studenti di orientarsi tra le diverse discipline. In sostanza di aver maturato capacità critiche oltre a conoscenze specifiche.
Ci sarà anche spazio per esporre l’eventuale esperienza di alternanza scuola-lavoro.
Il ritorno alla normalità dell’esame riguarda anche le commissioni, che saranno formate da membri interni ed esterni (3+3) all’istituto, con presidente esterno
E il voto? In centesimi, come sempre. Con le prove d’esame che varranno ciascuna 20 punti (primo e secondo scritto, oltre all’orale, avranno così a disposizione 60 punti) e il credito scolastico fissato a 40 punti. 60 è il punteggio minimo per la promozione.
Un appunto da non dimenticare: per l’ammissione varranno anche le prove Invalsi.
Buona maturità.

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