Romano: segno di generosità e bellezza la mostra delle opere donate al Macs

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«Nei grandi centri, come nelle piccole città, il museo sostiene la consapevolezza di un’identità che fa sentire a casa e sempre e per tutti aiuta ad alzare lo sguardo sul bello». Come afferma Papa Francesco, i musei, compreso anche il Macs di Romano di Lombardia rappresenta uno scrigno di bellezza e di cultura all’interno della città romanese.

Domenica 22 gennaio,  presso la Chiesa della Grotta, è stata inaugurata l’iniziativa «Le Donazioni al M.A.C.S. in mostra». È stato un momento molto importante sia per il Presidente, il parroco monsignor Paolo Rossi sia per il Direttore, monsignor Tarcisio Tironi che per i volontari; un incontro per esprimere la gratitudine ai benefattori romanesi e non che hanno donato al museo diverse opere d’arte, mostrando la fiducia nei confronti di quest’istituzione e valorizzando, in qualità e bellezza, il patrimonio culturale conservato al suo interno.

Un museo costruito grazie al contributo dei donatori

«Credo che la maggior parte di voi sappia quanto non sia facile realizzare un museo», interviene monsignor Rossi. «Tante volte, nelle parrocchie, si parla – spiega nuovamente monsignor Rossi – di catalogazione delle opere presenti, che certamente arricchisce di qualità, ma lo stesso museo s’impreziosisce ancor di più grazie all’annessione di opere nuove, di cui l’acquisizione non è per niente facile». Comunque, prosegue monsignor Rossi, «va da sé che ciascuno di voi ha voluto fare qualcosa per il museo, donare qualcosa e quindi, esprimo per tutti la gratitudine per quello che avete voluto fare e che permette al nostro museo di trovare la sua qualità; l’auspicio è che si continui così anche grazie all’incontro di altre persone che facciano crescere quanto abbiamo e mettiamo a disposizione».

Grazie alla ricchezza conservata e testimoniata all’interno del Macs di Romano, monsignor Tironi, direttore della realtà museale, dice: «dal 14 settembre del 2006, da quando esiste il museo, sono passati ad oggi più di 75 mila persone; sono numeri straordinariamente grandi e la maggior parte sono bambini e giovani che, attraverso la frequentazione scolastica, hanno avuto l’opportunità di visitarlo grazie ai volontari che hanno attrezzato dei laboratori finalizzati a loro, alla singola mostra o creato dei percorsi».

Le opere donate: segno di generosità e bellezza

«Ad oggi – dichiara monsignor Tironi – le opere museali donate, numerose e di qualità, sono in totale 173 e sono suddivise in: 107 incisioni (di Rembrandt, Dürer, Ferroni, Manzù, Longaretti);  almeno 40 dipinti dal 1600 ad oggi; 23 sculture anche di artisti contemporanei; 3 disegni». Per quanto riguarda la biblioteca, prosegue monsignor Tironi, «sono arrivati oltre 20 mila volumi e sono catalogati nella “Grande Biblioteca Italiana”».

Per poter ammirare al meglio queste opere, è stato pensato anche un percorso espositivo così strutturato: all’ingresso del museo, i volontari consegneranno ai gruppi di donatori e donatrici e ai singoli visitatori quattro fogli in cui sono elencate, in numero progressivo, le 173 opere. Grazie all’aiuto dei volontari, presenti nelle sale del museo, i visitatori saranno supportati nella ricerca delle opere donate, le quali saranno riconoscibili da un numero che è stato collocato al di sotto dell’opera stessa.

Inoltre, durante la cerimonia di ringraziamento, a ogni donatore e donatrice è stato consegnato un piccolo cadeau in legno, realizzato dallo scultore Carlo Previtali, come omaggio e ricordo di quest’incontro.

Il momento di consegna del cadeau a una benefattrice che ha donato un’opera al Macs.

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