Oratorio Terno: una mostra per ricordarsi che tutti siamo un dono

San Giovanni Bosco è stato un rivoluzionario. Come tutti i santi ha donato qualcosa di speciale al mondo e ricordarlo non è solo un modo per dire il proprio grazie, ma anche per rileggere una storia fatta di sacrifici, gioie e ostacoli superati con l’obiettivo di renderla presente. Proprio con questo intento, l’oratorio di Terno ha organizzato una mostra fotografica per ripercorre i passi fatti fin qui e incentivarne di nuovi. Questo angolo di oratorio allestito ha accompagnato e accompagnerà le iniziative pensate per la festa di San Giovanni Bosco per mettere in risalto anche l’intergenerazionalità che possiede un luogo come questo.

La festa di San Giovanni Bosco all’oratorio di Terno

Da domenica scorsa, infatti, la comunità di Terno è stata coinvolta con diverse proposte tra qui una fiaccolata dal Giardino della Pace all’oratorio, incontri formativi, momenti di preghiera e uscite sul territorio per approfondire il tema dell’ospitalità e del farsi casa. “Crediamo che porre l’accento su una figura come quella di San Giovanni Bosco sia molto importante -sottolinea Francesco Bravi, un educatore dell’oratorio di Terno-. È un ringraziamento e allo stesso tempo una presa di coscienza della nostra storia”. Storia che viene raccontata, scatto dopo scatto, all’interno della mostra. Il racconto parte dalle foto storiche dell’oratorio fino ad arrivare ai giorni nostri con gli scatti delle ultime esperienze.

L’oratorio di Terno in una mostra fotografica

La mostra fotografica dell’oratorio di Terno è suddivisa in quattro in aree. La prima è dedicata al “cosa” quindi a tutte le attività svolte in oratorio. La seconda racconta il “come” evidenziando lo stile di questa seconda casa. Nella terza area trova spazio il “perché” e il senso di ciò che si fa e di ciò che si vive accompagnato dalla scelta di abitare l’oratorio. Nell’ultima e quarta parte, invece, il protagonista è “chi”: non solo “Chi sono i destinatari?”, ma anche interrogativi come “Per chi sono io?” innescano le riflessioni dei visitatori.

Qui giunge il momento interattivo della mostra in cui a ciascuno viene scattata una foto con una polaroid per poi attaccarla su un unico cartellone. Ma non solo: al termine del percorso ci sono anche dei pezzi di puzzle che, una volta conclusa la mostra, andrà a comporre la gigantografia di una foto scattata durante il Cre del 2017. Ogni visitatore è inviato a scrivere dietro il proprio pezzo di puzzle “Io so…” aggiungendo il proprio talento per ricordare che tutti possano essere un dono proprio come lo è l’oratorio.

Generazioni diverse all’oratorio: un dono reciproco

Oltre a questi due momenti interattivi, lungo il percorso fotografico è presente un ulteriore cartellone con l’obiettivo di mettere in mostra l’intergenerazionalità dell’oratorio.

Con un pennarello, ciascuno può lasciare il segno del proprio passaggio anche con le parole completando la frase “Per me l’oratorio è…”.

“Scrivendo tutti, giovani, adulti, bambini, anziani, sullo stesso cartellone è possibile vedere come i diversi appellativi si intreccino restituendo una visione a 360 gradi del nostro oratorio – racconta Elisa Corna, anche lei educatrice dell’oratorio di Terno -. Per i più giovani, l’oratorio è come una seconda casa, mentre per chi è più cresciuto è un luogo sicuro in cui far crescere le nuove generazioni. Sicuramente è un luogo di comunità perché per tutti è una casa in cui è possibile coltivare nuove amicizie e rafforzare i vecchi legami”.

Tutte le iniziative dell’oratorio di Terno pensate per la festa di San Giovanni Bosco hanno un unico obiettivo: lasciare un messaggio a tutta la comunità.

“Tutti siamo chiamati a vivere l’oratorio come una casa – concludono Francesco ed Elisa-. Qui tutti possono sentirsi accolti e amati perché c’è sempre qualcuno che si prende cura di te, di noi. E come si riceve, in oratorio si può anche donare: ciascuno di noi può farsi dono per l’altro”. Proprio come aveva sognato tanto tempo fa San Giovanni Bosco.