Scuola Santa Dorotea di Brescia: gli allievi raccolgono fondi per “prendersi cura del mondo”


Alessandra Gozzetti è la coordinatrice didattica della scuola Santa Dorotea di Brescia. Annualmente, in collaborazione con la loro scuola secondaria, gli allievi costruiscono progetti aperti alla solidarietà e alla missione


Quali azioni solidali avete immaginato in questi anni?

All’interno del PTOF abbiamo un progetto chiamato “Amare il mondo”: il prendersi cura è il carisma della nostra scuola, che oggi si traduce nell’invito che facciamo ai nostri alunni ad aprire lo sguardo verso chi ha bisogno. Nei tempi forti dell’avvento e della quaresima scegliamo ogni anno di interessarci in maniera molto pratica di qualcuno. Cerchiamo di educare a una doppia sensibilità: nei confronti del nostro territorio e del mondo. Questo orizzonte ampio ci è reso possibile dalle nostre suore, che con la missione sono presenti in Albania, in Africa e in America Latina.

Concretamente cosa riuscite a fare?

Il progetto della Scuola Santa Dorotea di Brescia per acquistare una mucca a una famiglia in Albania

Chiediamo ai ragazzi di partecipare a delle raccolte fondi, ma con l’obiettivo educativo di riuscire a farli sentire parte di un progetto che ha il volto di persone reali, con i loro bisogni. L’anno scorso abbiamo conosciuto la storia di una famiglia di Burrel, in Albania: in un incidente avevano perso la mucca, da cui traevano il sostentamento quotidiano. Si è deciso di comprarne una. La sorpresa è stata di aver incontrato una risposta molto generosa – siamo riusciti ad acquistare anche un vitello – e di aver trovato alcuni biglietti molto belli: “State attenti alla nuova mucca!”, “Eccovi una nuova mucca tutta per voi!”. È un gesto semplice, ma dice che è scattato un legame, un coinvolgimento che non finisce con il gesto del dare qualcosa.

Quali altri progetti avete portato avanti?

L’anno prima ci siamo occupati di acquistare delle macchine da cucire per un foyer a Kaniola, in Congo, mentre quest’anno ci stiamo adoperando per contribuire al rifacimento di una palestra a San Paolo, in Brasile, in un quartiere in cui c’è poca attenzione ai ragazzi. Sul territorio abbiamo abbracciato dei progetti di solidarietà legati alla parrocchia di appartenenza della scuola e alcune proposte caritative dei frati Cappuccini di Brescia.

In che modo questi progetti arricchiscono i vostri ragazzi?

Essendo dentro il PTOF, sono sempre progetti contestualizzati didatticamente: il fine concreto va di pari passo con l’accompagnamento verso un cambio di mentalità, un’apertura. Quando abbiamo contribuito all’acquisto dei banchi per una scuola in Madagascar, ci eravamo fatti spedire la ricetta della loro merenda tradizionale, delle frittelle di riso, e le avevamo realizzate come scuola per esprimere in modo visibile l’idea di una comunione. Questo è il prendersi cura che ci sta a cuore.

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *