Cividino per la Settimana della cultura: itinerario nell’antica chiesa di San Giovanni Battista

Cividino

Celebrare la memoria del proprio concittadino fra Pierangelo Pagani e la sua opera a favore della chiesetta di San Giovanni Battista, nella prospettiva di rivitalizzare l’utilizzo di quest’ultima: è questo l’obiettivo della proposta organizzata dalla parrocchia di Cividino-Quintano in occasione della Settimana della cultura della Diocesi di Bergamo.

Sabato 15 aprile alle 17 verrà presentato il volume in corso di pubblicazione, a cura dell’Ateneo di Bergamo, che racconta il restauro della chiesetta risalente al XII secolo effettuato nel 1978. Tra i principali promotori dell’opera di conservazione ci fu il francescano fra Pierangelo, nativo di Cividino e a lungo residente nel convento dei frati minori del paese.

Riscoprire e valorizzare l’antica chiesa di San Giovanni

La proposta rientra nell’obiettivo più generale di riscoprire e valorizzare il patrimonio artistico di questa chiesa – spiega Roberto Volpi, referente della parrocchia di Cividino -. Nel 1978, dopo un periodo di degrado, è stata restaurata per iniziativa di fra Pierangelo. Dopo questo intervento, ha ricominciato ad essere utilizzabile”.

Attualmente la chiesa viene utilizzata per scopi liturgici solo per la festa di San Giovanni Battista e per la via crucis della zona. “Ora ci piacerebbe valorizzarla perché abbia una vita culturale più attiva – prosegue Volpi -. Potrebbe ospitare per esempio delle mostre: speriamo che l’evento della Settimana della cultura sia solo l’inizio”.

Memoria di fra Pierangelo Pagani

Proprio durante la Settimana, dal 15 al 23 aprile, la chiesetta ospiterà una mostra artistica. Sia la presentazione del libro sia la mostra intendono onorare fra Pierangelo ad un anno dalla sua scomparsa, avvenuta il 13 marzo 2022 al convento Madonna delle Grazie.

Ad aprile verranno messi in mostra alcuni disegni preparatori realizzati da fra Pierangelo. Il francescano di Cividino fu apprezzato per la rivitalizzazione degli spazi sacri in sintonia con la riflessione teologico-liturgica del Concilio Vaticano II. Attraverso un intenso accostamento di luci sapeva creare uno spazio mistico in cui il fedele si sente abbracciato dall’armonia dello Spirito.

Oltre alle calcografie, fu autore di vetrate policrome per numerosi edifici sacri e non solo: una delle ultime sue opere fu la chiesa di San Bonaventura a Hong Kong.

La “sua” chiesa di San Giovanni ora si apre per ospitare la presentazione della sua pubblicazione e le sue opere.

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