Come rendere la catechesi un momento speciale per i ragazzi, del tutto diverso dalla scuola? L’oratorio di Nese ha raccolto la sfida, rivoluzionando tempi e forme degli incontri.
“Negli ultimi anni – spiega Mario Beretta, catechista – ci siamo chiesti quale fosse il senso delle nostre attività partendo dalle parole di Papa Francesco. Vorremmo offrire ai ragazzi la possibilità di un incontro personale con Gesù che valga anche per la vita. Ci siamo resi conto che la fede va trasmessa “in dialetto”, con un linguaggio vicino al loro”.
I modi di comunicare sono cambiati e i catechisti ne tengono conto, mettendo l’accento anche sulla dimensione “concreta” e comunitaria della catechesi: “Vorremmo – prosegue Beretta – che questo annuncio riecheggiasse in tutta la comunità. È vero che i catechisti sono i primi incaricati, ma tutti i credenti sono chiamati a testimoniare e a trasmettere la fede. Per questo ci sembra importante farne vivere ai ragazzi un’esperienza nei nostri incontri ma anche nelle diverse occasioni della vita dell’oratorio”.
Al centro della Messa domenicale non ci sono soltanto i ragazzi ma le famiglie. Gli incontri si svolgono con cadenza mensile per la seconda elementare e quindicinale per le altre classi: “L’attività di ogni classe – chiarisce Clara Adobati, catechista – è guidata da una parola chiave. Gli incontri sono di durata variabile a seconda delle proposte, ma c’è sempre un momento condiviso fra catechisti, bambini e genitori con la presenza del curato don Michele Bucherato, anche solo la merenda insieme”. Per i più grandi, dalla seconda media in su, oltre alla Messa e all’incontro di catechesi c’è anche la cena insieme, in modo da vivere l’oratorio come casa. Per tutti c’è la possibilità di cimentarsi in esperienze concrete: “Alcuni svolgono diversi servizi all’oratorio, e poi tutti in collaborazione con la Caritas il primo sabato del mese ci occupiamo della distribuzione dei pacchi a persone bisognose”.
