Pellegrinaggio pastorale a Nese, il vescovo all’équipe educativa: “L’oratorio è una grande idea”

“L’oratorio è prima di tutto una grande idea, caratterizzata dalla gratuità e basata sulla visione integrale dell’uomo che si trova nel Vangelo” ha detto il vescovo monsignor Francesco Beschi all’équipe educativa e ai catechisti di Nese. L’incontro si è svolto nell’ambito del pellegrinaggio pastorale nella fraternità 1 della Comunità ecclesiale territoriale 3 della bassa Val Seriana. 

“A guidarci – ha detto il direttore dell’oratorio don Michele Bucherato – è il desiderio che l’oratorio sia una casa accogliente per i ragazzi e per tutta la comunità”. Un’azione corale, condotta “come una famiglia allargata”.

“Voi mettete la vostra vita a disposizione di altre persone con grande serietà – ha proseguito il vescovo -. Oggi si pensa che le cose serie siano solo quelle misurabili economicamente. Con la vostra storia voi dimostrate che non è così, la vostra esperienza è provocante proprio perché non è misurabile economicamente e per questo meraviglia e stupisce”.

Monsignor Beschi ha colto l’occasione per rimarcare l’importanza delle équipe educative: “In esse vedo il futuro dell’oratorio, che resta una grande proposta. Voi interpretate questo compito nella direzione che io auspico e spero. Continuate sapendo che questa responsabilità sarà sempre di più in mano vostra”.

L’équipe educativa, gli animatori e i catechisti dell’oratorio hanno offerto un racconto a più voci ripercorrendo la storia e le proposte degli ultimi anni, segnati dalla pandemia e vissuti con grande slancio e coraggio, mettendosi in gioco fino in fondo nonostante le difficoltà. Un impegno importante e non scontato dato che, come ha sottolineato il vescovo, “il numero delle équipe educative si è ridotto durante la pandemia”.

“L’équipe educativa di Nese si è formata nel 2018 – ha raccontato uno dei suoi membri, Giacomo Guerrisi, educatore degli adolescenti -. All’inizio ci siamo dedicati alla formazione, abbiamo cercato di capire quali fossero i nostri compiti, seguendo il percorso diocesano. Ci siamo confrontati sulle nostre idee, i nostri sogni e la visione che abbiamo dell’oratorio, con i suoi pregi e i suoi difetti. Siamo partiti da qui per riflettere su come farci conoscere e come interagire con altri gruppi. Abbiamo poi concentrato la nostra attenzione sulla figura dei volontari, cercando di aumentare la consapevolezza del ruolo importante che ricoprono, allo stesso tempo educatori ed evangelizzatori”.

Così è nata anche la tradizione di una cena annuale “come segno di gratitudine, un modo per dire che lo sforzo di ognuno, per quanto piccolo, fa la differenza”. La presentazione ufficiale dell’équipe educativa alla comunità è avvenuta nel 2019, durante la settimana dedicata a San Giovanni Bosco, a cui è intitolato l’oratorio. Da quel momento è iniziato un impegno costante ad alimentare “l’appartenenza, la fraternità, la carità, l’oratorio come palestra di comunità in cui stare bene”.

La pandemia, nonostante lo smarrimento e la sofferenza non ha fermato questo lavoro: “Abbiamo continuato a dedicarci al progetto educativo dell’oratorio – sottolinea Elena Birolini, membro dell’equipe educativa e catechista di seconda media – mettendo però in primo piano i legami fra le persone nella comunità, per far sentire loro la nostra presenza e vicinanza”.

Raccogliendo le energie creative di tutti i gruppi l’oratorio ha compiuto un grande sforzo per adattarsi ai tempi, dotandosi per esempio di una tensostruttura, preziosa per “allargare gli spazi” e fare fronte così alle restrizioni della pandemia.

“Ci ha permesso – sottolinea Mauro Lecchi, membro dell’équipe educativa e animatore del gruppo giovani – di celebrare i sacramenti, creare occasioni d’incontro per la comunità e mettere in scena il nostro musical, pensando sempre all’oratorio come famiglia di famiglie”.

Fra i progetti per il futuro c’è anche quello di allargare il cerchio delle collaborazioni, con spirito di squadra: “Ci siamo incontrati con l’équipe educativa di Alzano – conclude Matteo Beretta, membro dell’équipe – per confrontarci e ragionare su una possibile collaborazione, dato che ci concentriamo sullo stesso territorio”.

Il vescovo ha manifestato profonda gratitudine per tutti coloro che si prodigano per l’oratorio: “Voi mettete a disposizione la vostra intelligenza, i sentimenti, il cuore, la fede per il bene di tutta la comunità. È un grande dono, e donare rende la vita degna di essere vissuta”.