Mani in Pagina: come aiutare i ragazzi a scoprire che leggere è una grande avventura

Libri che parlano di libri: ce ne sono moltissimi e piacciono molto ai “lettori forti” che si riconoscono in essi, ma possono diventare anche uno strumento prezioso per stimolare i più piccoli ad appassionarsi alla lettura, spesso in modo divertente e originale. In questa puntata della nostra rubrica “Mani in pagina” ci sono proposte sia per bambini e ragazzi sia per insegnanti, educatori, genitori.

Come suscitare curiosità intorno ai libri? In modo positivo, mostrando che sono oggetti meravigliosi, suscitando stupore attraverso illustrazioni colorate e sognanti. Oppure con un metodo diametralmente opposto (potremmo definirlo di “psicologia inversa”) mostrando i libri come oggetti misteriosi, segreti, addirittura pericolosi.

Ecco due albi illustrati che rappresentano bene entrambi questi metodi.

“Volta la pagina” (Camelozampa) di Maria Loretta Giraldo e Nicoletta Bertelle si ispira a “Volta la carta”, canzone di Fabrizio de Andrè. Una storia nata per stimolare il piacere della lettura. Il testo è allegro e invita a giocare per scoprire e indovinare che cosa accadrà dopo. I colori vivaci e le immagini ricche di particolari, di personaggi fantastici, di meraviglie accompagnano in un percorso gioioso che celebra avventura e fantasia. Il testo è in rima, ha un andamento molto musicale, si presta a diventare anch’esso una canzone. Adatto anche ai bambini della scuola dell’infanzia, per mostrare da vicino come è bello entrare dentro un libro.

Andy Lee, l’autore di “Non aprire questo libro (o peggio per te)” (Gribaudo) ha inventato questa storia prendendo spunto da un gioco realizzato online con i bambini di una classe di una scuola primaria. È una lettura “interattiva” fatta per divertire grandi e piccoli accompagnata dalle coloratissime e sorridenti illustrazioni di Heath McKenzie. Il protagonista è un simpatico personaggio colorato (che somiglia un po’ a un coniglio oppure a un personaggio di “Monsters & Co.). Ad ogni pagina cerca di scoraggiare i lettori e di allontanarli dal libro, facendo loro piccoli scherzetti e prospettando terribili conseguenze se decidono di insistere, fino alla sorpresa finale. Gioca su concetti semplici come grande, piccolo, caldo, freddo, leggero, pesante, mostrando al contempo che ogni situazione può essere interpretata in modi diversi e originali. È un esempio di “psicologia inversa”, allontanare il lettore per avvicinarlo.

Adatto ad adolescenti e giovani (ma piace anche agli adulti) “Dimmi cosa leggi e ti dirò chi sei” (Feltrinelli) di Grant Snider. Mostra vizi, virtù, piccole ossessioni di un grande lettore attraverso una graphic novel molto accattivante. La prima scoperta che si fa, già nelle prime pagine, è che si può scoprire molto di una persona sapendo quali libri legge. E poi che le abitudini di lettura sono curiose e diversissime, anch’esse raccontano la storia del “lettore” che le adotta. Un testo molto giocoso che può rappresentare un ottimo punto di partenza per una serata di dialogo e di confronto intorno ai libri (che è anche un modo non banale per conoscersi più a fondo): seguendo le avventure a fumetti viene spontaneo ripensare al proprio approccio alla lettura. 

Che cosa rappresenta la narrazione nella vita di un bambino? Quali meccanismi di crescita può stimolare, in quali momenti della vita quotidiana può essere utilizzato al meglio? Rispondono due insegnanti ed esperti di storytelling come Silke Rose West e Joseph Sarosy nel libro “Come raccontare le storie ai bambini” (Il Castoro). Un manuale che si legge in modo molto scorrevole, ricco di spunti, esercizi pratici ed esempi, adatto a genitori, nonni, educatori, insegnanti. Entrambi gli autori hanno un profilo molto interessante: sono esperti del metodo steineriano e impegnati in esperienze educative innovative e originali come scuole nel bosco e all’aperto.

La lettura non dev’essere un peso che cade sugli studenti, in particolare durante l’estate con le interminabili liste di libri che accompagnano i compiti delle vacanze. Cerca di sfatare subito questo pregiudizio Alice Bigli in “Leggere piano, forte, fortissimo” (Mondadori). È sicuramente un’azione complessa, che richiede attenzione, concentrazione, una somma di abilità diverse. Ma è possibile “allenare” alla lettura ragazzi e ragazze, spiega l’autrice, senza spegnere il loro entusiasmo, anzi facendo loro scoprire che la lettura è un esercizio vincente per la vita.

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