Martinengo, sguardi inediti sulla storia del convento della Sacra famiglia

Foto Studio Da Re

Far conoscere a tutti e valorizzare nel migliore dei modi il convento dell’Incoronata. Questo l’obiettivo che il Superiore generale della Congregazione Sacra Famiglia, p. Gianmarco Paris, e il dirigente educativo, p. Antonio Consonni, intendono raggiungere anche attraverso la partecipazione alla Settimana della Cultura.

«Il nostro progetto per la Settimana della cultura, ma che in realtà è molto più ampio, visto che ci stiamo lavorando da tempo – racconta infatti p. Gianmarco Paris – consiste nella valorizzazione della chiesa e del convento dove abitiamo, che è francescano e che fu fatto costruire dal condottiero Bartolomeo Colleoni. Per fare questo, lo storico Gabriele Medolago nell’ambito del progetto Coglia sta redigendo la storia completa del nostro convento che sarà pubblicata prossimamente».

Un lavoro, quello di Medolago, che si è intrecciato anche con la ricerca riguardo l’autore di quegli incantevoli affreschi quattrocenteschi che ornano due chiese di Martinengo, proprio la Santa Maria Incoronata e poi la Santa Chiara, entrambe legate a due conventi francescani fondati da Colleoni (la ricerca e la pubblicazione che ne scaturisce sono state presentate al pubblico a inizio dicembre).

Un libro racconterà la storia del convento

«Siamo consapevoli – spiega – che questo nostro convento per la sua conservazione è un piccolo gioiello, così come le chiese fatte costruire dal Colleoni. Il nostro intento quindi è fare conoscere il nostro convento e la  nostra chiesa in modo maggiore rispetto a ora perché sono poco conosciuti: quindi sia la pubblicazione del libro riguardo la ricerca dell’autore di quegli incantevoli affreschi quattrocenteschi che ornano due chiese di Martinengo, sia la pubblicazione che racconterà la storia di questo convento, prevista per gennaio, vanno in questa direzione.

Il nostro desiderio è quello di far conoscere alla popolazione del posto ma anche a un pubblico più ampio questo nostro gioiello». Oltre alle pubblicazioni, il progetto prevede numerose altre iniziative. «Questo luogo – continua – con la dominazione napoleonica ha perso la sua guida spirituale e poi è stato anche per una sessantina di anni di proprietà del comune. Nel 1867, poi, fu comprato dalla Congregazione della Sacra Famiglia, che è qui presente dal 1868, prima per gli orfani fino verso gli anni ‘50 e poi col collegio con alunni interni fino agli anni ’80. E dagli anni ’90, infine, vi risiede qui una scuola paritaria della Sacra Famiglia, con 1000 alunni dall’asilo fino alla secondaria di primo grado».

Valorizzare il patrimonio artistico anche nell’educazione

«Per noi – aggiunge – è importante creare anche un collegamento tra questo nostro luogo, che è un’opera d’arte, e l’educazione che i nostri ragazzi ricevono. Nel 2023, in occasione di Bergamo Brescia Capitale della Cultura abbiamo intenzione di valorizzare molto il nostro patrimonio artistico nell’educazione dei nostri ragazzi. Abbiamo poi avuto un incontro col FAI per fare le giornate FAI con i nostri alunni che faranno da guide turistiche. Perché è già un valore aggiunto far riscoprire questo convento, ma lo sarà ancora di più farlo attraverso la scuola, offrendo ai ragazzi la possibilità di incontrare un patrimonio che per noi della Congregazione ha anche un significato spirituale. E siamo convinti che attraverso l’arte si possa anche riavvicinare i nostri ragazzi ai valori da cui oggi sono lontani». Il progetto, ideato dalla Congregazione della Sacra Famiglia, vede la collaborazione di Rete Coglia, Comune di Martinengo, Comune di  Palazzolo sull’Oglio e di Chiari.

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