Trucchi e strumenti per realizzare calzini perfetti con il lavoro a maglia

Già lo scorso anno scrivevo che l’arte di fare i calzini non fa parte della tradizione del knitting italiano, ma appartiene a quella anglosassone, tedesca e, soprattutto, scandinava.

Strumenti ideali per realizzare calzini sono i ferri a doppia punta (vengono venduti a gruppi di cinque, di varie misure), o i mini circolari di 20 o 24 centimetri, oppure due ferri circolari appaiati, che consentono di realizzare due calzini contemporaneamente.

Ho iniziato con i ferri a doppia punta, in seguito ho conosciuto i mini circolari di 20 centimetri che trovo molto pratici e veloci; tuttavia, nei giri corti della punta, utilizzo due ferri a doppia punta dello stesso numero.

Un calzino può essere lavorato partendo dalla gamba e scendendo verso la punta (questa lavorazione si dice top down), oppure dalla punta verso la gamba (toe up). Personalmente parto sempre dalla gamba, dal bordo, che lavoro a coste due diritti e due rovesci, o un diritto e un rovescio per renderlo elastico e non farlo scivolare dal polpaccio. 

Così arrivo al tallone che, secondo me è la parte più complicata. 

Ci sono vari metodi per eseguirlo: mia nonna e mia madre, che erano trentine, lo eseguivano, al pari delle donne della Val Brembana, con ferri di andata e di ritorno, aggiungendo un filo di rinforzo per renderlo più duraturo. Io invece utilizzo il metodo a ferri accorciati, senza il tassello dei ferri di andata e ritorno, dividendo i punti a metà dopo aver fatto la gamba.

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *