Il villaggio delle libere menti è costruito a 50 metri d’altezza su cinque baobab. È lì che abita Awa, protagonista del nuovo romanzo di Francesco D’Adamo, fresco di stampa: “Mi piace molto perché è super-tosta – sottolinea l’autore, nei giorni scorsi di passaggio alla BolognaChildrenBookFair”.
Questo libro “Awa libera tutti” (Il Castoro) con le illustrazioni di Lorenzo Sangiò è destinato a un pubblico più giovane rispetto a quello al quale D’Adamo si rivolge abitualmente: “Ho usato un linguaggio più semplice – osserva – ci sono molte illustrazioni, sembra quasi un fumetto. Ma non ho rinunciato al mio stile: la storia come al solito è tutta inventata, ma potrebbe essere anche tutta vera”.
In primo piano il tema della libertà, quello dello sfruttamento delle risorse naturali e del lavoro minorile: “Ho visto alcune notizie sulle miniere di Cobalto, minerale usato per usare delle componenti dei computer, che chiunque di noi potrebbe avere in casa. Mi ha colpito leggere che a lavorare per l’estrazione sono dei bambini” probabilmente più adatti per la corporatura minuta.
Intorno a questo particolare è nata una storia fantastica: il villaggio delle libere menti appartiene interamente ai bambini, e Awa ne è il capo. Con alcuni suoi amici segue un’intuizione: vanno in cerca di una nave in difficoltà che probabilmente trasporta dei bambini. Sono stati catturati dai nemici giurati di Awa e del suo villaggio, i predatori: “Essi rappresentano in modo metaforico gli uomini che girano il mondo depredandolo delle sue ricchezze e consumandole senza badare a squilibri e danni che possono procurare”.
Quando Awa trova questi bambini pensa che nulla potrà distoglierla dall’impresa di liberarli: sarà dura ma ce la farà. “È bello che la lettura porti gioia e divertimento – commenta D’Adamo – ma credo sia importante trattare con serietà i giovani lettori, offrire loro contenuti di spessore, testi di alta qualità, possibilmente capaci di aprirgli gli occhi sul mondo e di aiutarli a scoprire realtà diverse dalla propria”.