Romano di Lombardia, «I modi del vivere». Quattro appuntamenti per indagare sulla contemporaneità

Dialogare sulla contemporaneità con un salto di qualità per entrare in una fase dell’esistenza sempre più matura e articolata. È il focus della quinta edizione del «Rotary Festival della Cultura di Romano di Lombardia» che, dopo il successo della passata edizione, torna, in primavera, con quattro appuntamenti, dal 17 marzo al 28 aprile.

«Non è uno spostamento, bensì il festival raddoppia perché l’edizione primaverile di quest’anno affiancherà quella autunnale», afferma soddisfatto il professore Fabio Cleto, direttore scientifico del Rotary Festival della Cultura romanese.

Anche quest’anno la manifestazione è ideata e promossa dal Rotary di Romano di Lombardia, su coordinamento di Mirko Rossi, in collaborazione con la Fondazione Rubini, il sostegno dell’Amministrazione Comunale e dalla Banca di Credito Cooperativo dell’Oglio e del Serio.

«Sarà un privilegio per me – spiega Claudio Crescini presidente Rotary Romano – inaugurare la quinta edizione e aprire la strada al prossimo presidente Cristian Viscardi con l’edizione autunnale. È una soddisfazione assistere alla crescita di un’iniziativa culturale che si consolida nel tempo e trova oggi una collaborazione preziosissima nell’Università degli Studi di Bergamo».

Una partnership tanto voluta dal Rotary di Romano di Lombardia, grazie al finanziamento del progetto nell’ambito del bando di Ateneo per le iniziative di Public Engagement 2023. «Public Engagement 2023 rientra nella terza missione, ovvero rappresenta per l’università i rapporti con il territorio e la disseminazione del sapere», sottolinea il professor Cleto. «Questa collaborazione con l’Università degli Studi di Bergamo – aggiunge il professor Cleto- è un’occasione importante perché avrà l’opportunità di manifestare la sua presenza e il suo ruolo formativo e valorizzerà il festival, riconoscendo, aldilà delle sue collaborazioni singole, il suo carattere scientifico e il suo valore culturale».

Inoltre, un altro aspetto che sarà considerato, da quest’anno, sarà quello formativo del Festival. I docenti dell’Istituto Superiore Don Milani di Romano di Lombardia (dirigente Luca Fatticcioni), così come a quelli delle scuole dell’area di Romano e della Bassa bergamasca, che si iscriveranno agli incontri (per informazioni, segreteria@rotaryromano.it), sarà rilasciato un attestato di partecipazione valido ai fini della formazione e dell’aggiornamento individuale.

Per questa quinta edizione,  continua il professor Cleto, «si è pensato di puntare su delle forme che plasmano la partecipazione dell’esistenza».  Da qui, l’indagine del contemporaneo sarà declinata a «I modi del vivere» con quattro serate che si svolgeranno durante la sessione primaverile; ognuna di esse sarà incentrata su una parola chiave (Imparare, Viaggiare, Giocare, Guardare) che a sua volta sarà affidata a un docente dell’Università degli Studi di Bergamo.

Si partirà il 17 marzo con la parola Imparare e a guidare la serata sarà il professore di Storia della pedagogia e Prorettore con delega a didattica, orientamento e placement all’Università degli Studi di Bergamo Aldolfo Scotto di Luzio. Si è occupato a lungo di temi relativi alla storia della cultura in Italia tra Otto e Novecento, con particolare attenzione all’epoca fascista e alla storia della scuola e dell’educazione. Fra i suoi volumi, L’appropriazione imperfetta. Editori, biblioteche e libri per ragazzi durante il fascismo (il Mulino 1996), La scuola degli italiani (Il Mulino 2007), La scuola che vorrei (Bruno Mondadori, 2013), Senza educazione. I rischi della scuola 2.0 (Il Mulino 2015), Nel groviglio degli anni Ottanta. Politica e illusioni di una generazione nata troppo tardi (Einaudi 2020).

Il secondo appuntamento sarà il 31 marzo con la parola Viaggiare e a parlarcene sarà Roberta Garibaldi, professoressa di Tourism Management all’Università degli Studi di Bergamo. Già amministratore delegato dell’Ente nazionale del turismo durante il governo Draghi, è Vicepresidente del Comitato Turismo OCSE, Ambasciatrice del World Food Travel Association, Presidente onorario dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico. Ha scritto e contribuito a numerosi libri su tematiche del turismo: da quello culturale al termale, dal congressuale all’enogastronomico, dalla ricettività alle risorse umane e alle professioni del settore. Fra i suoi numerosi lavori, i volumi Economia e gestione delle imprese turistiche (Hoepli 2015) e Il rapporto sul turismo enogastronomico italiano che esce ogni anno dal 2018. Il suo sito è www.robertagaribaldi.it

Il terzo incontro si terrà il 14 aprile e si focalizzerà sulla parola Giocare e ci sarà come relatore Corrado del Bò, professore ordinario di Filosofia del Diritto all’Università degli Studi di Bergamo, dove dirige il Dipartimento di Giurisprudenza. Si occupa di questioni legate alla valutazione etica delle scelte pubbliche, del rapporto tra diritto e morale, di teorie della giustizia, di etica del turismo. È autore de Un reddito per tutti. Un’introduzione al basic income (Ibis, 2009), I diritti sulle cose. Teorie della giustizia e validità dei titoli (Carocci, 2008), La neutralità necessaria. Liberalismo e religione nell’età del pluralismo (ETS, 2014), Etica del turismo. Responsabilità, sostenibilità, equità (Carocci, 2017), Dove va il calcio italiano? Filosofando prima e dopo l’Apocalisse (thedotcompany 2017), La partita perfetta. Filosofia del calcio (con Filippo Santoni De Sio, UTET, 2018), La giustizia. Un’introduzione filosofica (Carocci, 2022).

L’ultimo appuntamento per la sessione primaverile sarà il 28 aprile e sarà dedicato alla parola Guardare con il relatore Marco Belpoliti, scrittore e saggista e professore ordinario di Critica Letteraria e Letterature Comparate all’Università degli Studi di Bergamo. I suoi interessi di ricerca si incentrano sulla letteratura italiana contemporanea, con lavori decisivi fra gli altri su Italo Calvino e Primo Levi, delle cui opere ha curato diverse edizioni. È autore e sceneggiatore del film La strada di Levi (2006) per la regia di Davide Ferrario. Collaboratore delle pagine culturali de La Stampa, L’Espresso e La Repubblica, con Stefano Chiodi ha fondato e dirige il sito culturale Doppiozero.com. Tra le sue pubblicazioni si ricordano: Settanta (Einaudi 2001), Doppio zero. Una mappa portatile della contemporaneità (Einaudi 2003), Crolli (Einaudi 2005), La foto di Moro (Nottetempo 2008), Il tramezzino del dinosauro (Guanda 2008), Il Corpo del Capo (Guanda 2009), Senza vergogna (Guanda 2010), La canottiera di Bossi (Guanda 2012), Da quella prigione. Moro, Warhol e le Brigate Rosse (Guanda 2012), L’età dell’estremismo (Guanda 2014), Primo Levi di fronte e di profilo (Guanda 2015), Chi sono i terroristi suicidi (Guanda 2017), il romanzo Pianura (Einaudi 2021, Premio Dessì e Premio Comisso 2021) e Pasolini e il suo doppio (Guanda 2022).

Tutti gli appuntamenti della quinta edizione del Rotary Festival della Cultura si svolgeranno alle ore 20:30 al Teatro Opere Pie Rubini a Romano di Lombardia a ingresso libero fino a esaurimento posti.