Le chiese costruite dai fedeli: una storia da riscoprire nelle parrocchie di Azzone e Dezzo

Due visite guidate per riscoprire la storia della propria comunità: nella Settimana della Cultura, le parrocchie di Azzone e Dezzo apriranno le porte delle loro chiese con una modalità inedita.

Grazie alle parole delle guide, i visitatori potranno esplorare gli edifici e le loro opere d’arte sotto una nuova prospettiva. Il 22 aprile ci sarà un vero e proprio viaggio nel tempo che partirà dalla chiesa di Dezzo alle 10.30 per poi concludersi con la visita guidata alla chiesa di Azzone prevista per le 15. 

Una vita di sacrifici, impegno e condivisione

Ciò che raccontano questi edifici non è solamente una storia fatta di arte e cultura, ma una vita di sacrifici, impegno e condivisione delle comunità locali come racconta Davide Tontini, referente per le iniziative culturali delle parrocchie di Azzone e Dezzo. “La Settimana della Cultura ci dà la possibilità di riscoprire la genesi delle due chiese della comunità.

Dalle note storiche raccolte e analizzate negli ultimi anni è emersa una storia di sacrifici degli abitanti locali per donare alle parrocchie due luoghi di culto.

Entrambe le chiese sono state create grazie allo sforzo, sia economico che di manovalanza, delle persone del luogo con l’obiettivo di regalare un punto di riferimento alle parrocchie.

Tutto è stato costruito e portato avanti nell’ottica della condivisione: i beni della comunità sono sempre stati al centro della cura di tutti. Ciascuno, con ciò che poteva offrire, collaborava in un lavoro di custodia comune dei luoghi della comunità”. 

Un punto di partenza per nuove iniziative sul territorio

Una condivisione e una cura che, quest’anno, verranno avvalorate dalla Settimana della Cultura in programma dal 15 al 23 aprile 2023. L’obiettivo, però, è che la giornata del prossimo 22 aprile possa essere un punto di partenza per ulteriori iniziative sul territorio generando nuove consapevolezze e percezioni.

“Le comunità locali hanno realizzato tutto ciò grazie al loro impegno e ai loro sacrifici -spiega Davide-. Spesso quando si cresce in un territorio, si corre il rischio di non percepire il reale valore dei luoghi che si abitano.

Sapere, invece, che la chiesa che frequentiamo nella quotidianità ha una storia che ci precede ed è stata pensata anche per noi, cambia la nostra percezione di questi luoghi. È un invito non solo a rileggere il nostro modo di abitare le due chiese, ma anche a prendercene cura”.

Nuove energie per il volontariato per la comunità

Il desiderio è, dunque, quello di far accrescere nella comunità una nuova consapevolezza capace di far maturare l’interesse legato a questi luoghi. Un interessamento che sarà poi possibile tramutare in un’azione concreta di volontariato per il bene della comunità. 

“La speranza è quella di riuscire a donare nuove energie al gruppo e una nuova prospettiva alla comunità-conclude Davide-. Siamo tutti chiamati a prenderci cura dei luoghi di riferimento delle nostre parrocchie come si faceva un tempo. Ciascuno può fare la sua parte per custodire un tesoro che i nostri avi ci hanno lasciato in eredità. Non perdiamolo: scegliamo di prendercene cura insieme”.

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *