Diario di Ramadan a fumetti. Scopriamo che cosa sono il sohoor e la preghiera di Fajr

È appena iniziato il Ramadan e torniamo a proporre una rubrica per raccontarlo “dall’interno” e capire meglio e più da vicino che cosa accade in questo periodo nelle comunità musulmane che vivono tra di noi. Quest’anno lo facciamo in modo particolare, con un fumetto disegnato da Bouchra Rafiq, bergamasca di origini marocchine.

L’iniziativa nasce in collaborazione con l’Ufficio diocesano per il dialogo interreligioso di Bergamo: un approfondimento culturale a sostegno della conoscenza reciproca e del dialogo.

Bouchra è nata in Marocco e si è trasferita in Italia all’età di sette anni, è laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne (curriculum lingue orientali) e in Diritti dell’Uomo ed Etica della Cooperazione Internazionale.

Un “libro vivente” sull’Iftar condiviso

La sua tesi è diventata una pubblicazione con il titolo “USA IRAQ. Quali sono le verità sulle guerre in Iraq e sui piani USA per l’egemonia globale?”. Ha vinto l’edizione 2022 di TIRAFUORILALINGUA, concorso-festival dedicato alla lingua madre con il fumetto “Ehy signora, perché urli così?”

In questi giorni Bouchra partecipa anche alla settimana tematica promossa da Progetto Fileo e dedicata alla lotta al razzismo e alle discriminazioni.

Presenta uno dei racconti dei “Libri viventi” dedicati al Ramadan. Il suo si intitola “Iftar condiviso”.

Non è facile svegliarsi prima dell’alba per consumare il primo pasto della giornata, pregare, riaddormentarsi.

Bisogna adeguare i ritmi di sonno, veglia, lavoro per rispettare ciò che è richiesto ai musulmani durante il mese di Ramadan. Il fumetto di questa settimana di Bouchra Rafiq racconta con un pizzico d’ironia, entrando nella casa di una famiglia musulmana, le difficoltà dei primi giorni. Spiega in particolare che cosa sono il sohoor, il pasto che si consuma prima dell’alba e la preghiera di fajr, la prima delle cinque obbligatorie durante la giornata, che segna anche l’inizio del digiuno (non si possono assumere né cibo né acqua fino al tramonto).