“Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Sono contento che siate venuti così numerosi a rendere grazie al Signore per la beatificazione di Armida Barelli, avvenuta un anno fa a Milano”.
Papa Francesco ha salutato con queste parole i partecipanti al pellegrinaggio di ringraziamento per la beatificazione di Armida Barelli.
Numerosissimi i presenti in Piazza San Pietro che hanno atteso l’incontro con il Papa con momenti di riflessione, preghiera e con testimonianze sulla figura della beata.
In Vaticano sono convenuti migliaia di fedeli delle realtà per le quali ha operato la Barelli: l’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’Azione cattolica italiana e le Missionarie della Regalità di Cristo.
“Mi rivolgo anzitutto a voi dell’Università Cattolica. Armida Barelli è stata tra i fondatori e da questo possiamo ricavare un primo tratto della sua figura: è stata una donna generativa. Riflettiamo un momento su questo aspetto. La donna è custode privilegiato della generatività, che si può realizzare grazie al dialogo di reciprocità con l’uomo. La Barelli è stata tessitrice di grandi opere e lo ha fatto realizzando una trama formidabile di relazioni, girando in lungo e in largo l’Italia e tenendo contatti con tutti. Lo documentano le sue numerose e appassionate lettere. Oggi non mancano, purtroppo, spinte di segno contrario, ossia de-generative. Sono molto dannose per la vita familiare, ma si possono osservare anche a livello sociale, nelle polarizzazioni e negli estremismi che non lasciano spazio al dialogo e hanno un effetto disumanizzante”.
“Anche rispetto al tema della leadership femminile in ambito ecclesiale e sociale – di cui la Barelli può essere considerata formidabile anticipatrice – abbiamo bisogno di un modello integrato, che unisca la competenza e la prestazione, spesso associate al ruolo maschile, con la cura dei legami, l’ascolto, la capacità di mediare, di mettere in rete e di far crescere le relazioni, a lungo ritenute appannaggio del genere femminile e spesso sottovalutate nel loro valore produttivo”.
“Insomma – ha proseguito Bergoglio – anche in questo caso è l’integrazione, la reciprocità delle differenze a garantire generatività anche in campo sociale e lavorativo. È questo un compito affidato in modo particolare all’Università Cattolica del Sacro Cuore, di cui proprio domani si celebra la 99a Giornata nazionale sul tema: ‘Per amore di conoscenza. Le sfide del nuovo umanesimo’. Questa grande istituzione accademica è chiamata ad avere oggi lo stesso slancio educativo e la stessa intraprendenza formativa che hanno guidato padre Agostino Gemelli e la beata Armida Barelli”.
“In particolare la Barelli, attraverso l’ateneo, ha contribuito a formare la coscienza civile in centinaia di migliaia di giovani, tra cui molte donne. Un’opera che diventerà particolarmente visibile nel momento in cui, terminata la guerra, si tratterà di ricostruire il Paese avviando un processo democratico. Ancora oggi abbiamo bisogno di donne che, guidate dalla fede, siano capaci di lasciare il segno nella vita spirituale, nell’educazione e nella formazione professionale”.