Le offerte per la parrocchia e i sacerdoti. Un modo per contribuire concretamente alla vita della comunità

Come funzionano le offerte che si fanno per sostenere la parrocchia e i sacerdoti delle comunità? Le offerte che si fanno in chiesa a che cosa servono? Non hanno niente a che fare con il prete che le raccoglie, ma con la gestione economica della comunità: la chiesa, la carità, l’oratorio, le opere parrocchiali. Sono un’espressione del desiderio di contribuire alle attività della comunità in cui si vive. 

Ne parlano in questa intervista don Mattia Magoni, direttore dell’ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Bergamo e don Marco Milesi, incaricato diocesano del Servizio di promozione sostegno economico alla Chiesa.

La Chiesa si impegna perché tutti facciano il bene di tutti. A supervisionare l’uso delle risorse economici c’è un apposito consiglio parrocchiale, il Consiglio per gli affari economici, e sarebbe bello che in ognuna ci fosse un rappresentante del Sovvenire, il servizio di promozione del sostegno economico alla Chiesa.

Ciò che viene dato mensilmente per il mantenimento dei sacerdoti è circa uguale per tutti, anche per i vescovi. Le differenze legate agli incarichi sono molto ridotte.

Riportiamo dal sito nazionale del “Sovvenire” le modalità per contribuire concretamente: 

1) CONTO CORRENTE POSTALE – Utilizza il bollettino ccp n. 57803009 per il versamento alla posta

2) CARTA DI CREDITO – Se sei titolare di carta di credito puoi inviare l’Offerta, in modo sicuro, chiamando il Numero Verde di Nexi 800-825000 oppure collegandoti a www.unitineldono.it/dona-ora/

3) VERSAMENTO IN BANCA – Le principali banche italiane sono disponibili a ricevere un bonifico a favore dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero – causale Erogazioni Liberali (chiedi informazioni alla tua banca o consulta l’elenco dei numeri di conto corrente su www.unitineldono.it/dona-ora/)

4) ISTITUTI DIOCESANI – Puoi anche effettuare il versamento direttamente presso l’Istituto Diocesano Sostentamento Clero della tua Diocesi (consulta qui).

Guarda la prima parte dell’intervista dedicata all’Ottoxmille.

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